Baba Vanga, al secolo Vangelija Pandeva Dimitrova, è stata una nota chiaroveggente bulgara, nata nel 1911 e morta nel 1996, protagonista di una serie di profezie di cui si parla ancora oggi per alcuni parallelismi con l’attuale situazione internazionale. Prima di morire, infatti, la donna elencò cinque catastrofi che sarebbero avvenute nel 2023. Due di queste erano relative a un olocausto nucleare e a una guerra in Israele. Eventi che in molti hanno associato alle guerre in Ucraina e in Medioriente. Cieca e analfabeta, ha vissuto tutta la sua vita in un villaggio montano vicino a Blagoevgrad, meta di pellegrinaggio di tantissimi fedeli, convinti che la misteriosa figura femminile avesse anche poteri paranormali. Baba Vanga sosteneva di essere in contatto con degli esseri ultraterreni che le comunicavano i vari messaggi.
Nata prematura nel gennaio del 1911 in circostanze molto difficili, Vangelija ebbe un’infanzia travagliata dopo la morte della madre nel 1914. In seguito all’arruolamento del padre, la piccola crebbe curata da alcuni vicini di casa. Fin dalla più tenera età, la bambina dimostrò attenzione verso il sovrannaturale, giocando a guarire le persone. Perse la vista in seguito alle ferite avute dopo un tornado.
Pian piano imparò a gestire la nuova situazione, frequentando una scuola per ipovedenti, e durante la Seconda Guerra Mondiale numerose persone si rivolsero a lei per conoscere la sorte dei propri cari. Nel 1942, il matrimonio con Dimităr Gušterov, che morì nel 1962 a causa dell’alcolismo.
Nel tempo la sua fama crebbe a tal punto da coinvolgere politici anche di rango elevato, ma ciò le valse l’antipatia del clero locale. Morì l’11 agosto 1996 dopo una lunga malattia. Nella sua “carriera” avrebbe predetto, tra le altre cose, la disgregazione dell’Unione Sovietica e l’11 settembre. Delle sue previsioni, però, non è mai rimasta alcuna traccia scritta, essendo Baba Vanga analfabeta. Si sarebbero diffuse quindi grazie al passaparola, in maniera spontanea e non verificata.