Con il ritorno dell’ora solare, nella notte tra il 28 e il 29 ottobre 2023, si dormirà un’ora in più; le lancette infatti, verranno spostate un’ora indietro; a partire da domenica 29 ottobre, quindi, si avrà un’ora di sole in più al mattino, ma le giornate si accorceranno drasticamente, e nel pomeriggio, farà buio prima. Secondo quanto previsto, l’ora legale dovrebbe poi tornare in vigore nella notte tra il 30 e il 31 marzo 2024.
Negli ultimi anni, molta parte dell’opinione pubblica ha spinto per la completa abolizione dell’ora solare: i vantaggi osservati nel periodo di utilizzo dell’ora legale, sono tangibili e riguardano un considerevole risparmio energetico: un’ora di luce in più, infatti, ha permesso, secondo i dati della società Terna, un risparmio pari a 370 milioni di Kwh, che si traducono in un guadagno di circa 90 milioni di euro; i dati, se consideriamo il periodo che va dal 2004 al 2023, si attestano su un risparmio complessivo pari a 11 miliardi di Kwh, traducibili in un guadagno di circa 2 miliardi di euro.
Da non sottovalutare naturalmente l’impatto sull’ambiente: il ridotto consumo elettrico ha difatti portato a una diminuzione delle emissioni di anidride carbonica pari a 180 mila tonnellate. L’abolizione definitiva dell’ora solare, secondo la Società Italiana di Medicina Ambientale, porterebbe a un risparmio energetico annuale pari a circa 200.000 tonnellate: “La politica discute di razionamenti del gas alle imprese, il sabato in DAD per le scuole e riduzione della durata dei riscaldamenti dal prossimo autunno, ma dimentica che già dal 2018 il Parlamento Europeo ha approvato con l‘84% dei voti favorevoli l’abolizione dell’obbligo del cambio di orario due volte l’anno, lasciando di fatto liberi i vari Stati di scegliere se optare per l’ora solare o legale“, scrive la società nel testo di una petizione per l’abolizione dell’ora solare.