Il delitto di Rimini, secondo la criminologa Roberta Bruzzone sarebbe maturato all’interno della famiglia di Pierina Paganelli, la donna di 78 anni uccisa nel garage del suo condominio. Lo ha ribadito in una lunga intervista online su Il Resto del Carlino. Gli inquirenti stanno ancora indagando sull’omicidio della donna, uccisa lo scorso 4 ottobre con una ventina di coltellate, mentre stava rientrando nella sua casa di Rimini. Ma secondo la psicologa, troppi sono i sospetti che si addensano sui parenti prossimi della signora:
“Le situazioni e le dinamiche che mi lasciano pensare che ci sia molto altro da scoprire in ambito familiare. Evidentemente lì c’è un groviglio di situazioni difficile da decifrare”.
Come vi avevamo già spiegato qui, parlandovi di chi fosse Pierina Paganelli, c’è soprattutto da sciogliere la possibile connessione tra la morte di Pierina e l’aggressione subita dal figlio Giuliano Saponi, lo scorso 7 maggio. Proprio la moglie di Giuliano, Manuela Bianchi, attualmente in Questura a Rimini per rendere una nuova testimonianza, ha scoperto il cadavere senza vita della suocera. Per Roberta Bruzzone, il legame tra i due avvenimenti è credibile:
“Lo ritengo verosimile. E credo che la presenza di Giuliano nel palazzo ora sia molto interessante da un punto di vista investigativo”.
Ci sono altri fattori degni di nota di cui tenere conto. Ad esempio la presunta relazione extraconiugale tra Manuela e un vicino di casa di Pierina Paganelli, Louis Dassilva, presente al ritrovamento del cadavere, come lui stesso ha confermato qualche giorno fa e al momento non iscritto nel registro degli indagati. L’uomo, che era in casa in malattia per un incidente con lo scooter, si è rivolto a un legale in via cautelativa. Scelta condivisa anche da Manuela e da suo fratello Loris, altra pedina finita sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti.
“Non sono stupita da Loris e Manuela. Sono persone vicine alla vittima e nella tensione investigativa ci sta si rivolgano a legali. Mi convince molto meno la scelta di Louis. È un semplice vicino. La sua scelta è discutibile e priva di prospettive”.
Ultimo, forse, tassello della vicenda, il ritrovamento all’interno della casa del padre di Manuela, Duilio Bianchi, di asciugamani e fazzoletti repertati dalla Scientifica.
“È difficile che arrivino risposte da quel materiale, la svolta deve arrivare dal serrato lavoro investigativo sul posto”.
Secondo quelli che sono gli ultimi sviluppi del caso di cronaca, ci sarebbe davvero una stretta attorno al possibile (o ai possibili) colpevoli. Manuela Bianchi, come detto, è in Questura dove sta rilasciando un’altra deposizione.