La figlia di Cass Elliot ha smentito la causa della morte di sua madre, la defunta cantante dei Mamas and The Papas, spiegando che le voci secondo cui la cantante sarebbe morta soffocata da un panino al prosciutto sono dolorose e infondatate. Cass Elliot è morta per un attacco di cuore, dopo un’esibizione di successo al London Palladium nel 1974, in un appartamento di Mayfair che aveva affittato da Harry Nilsson durante il suo soggiorno nella capitale inglese.
Secondo quanto riportato da Far Out, inoltre, non furono trovate droghe nell’organismo dell’artista. Cass Elliot aveva problemi di salute da tempo e, prima di arrivare a Londra, aveva un collasso in studio poco prima di un’apparizione programmata al Tonight Show Starring Johnny Carson. In una nuova intervista a Rolling Stone, Owen Elliot-Kugell, figlia dell’artista, che pubblicherà il memoir My Mama, Cass nel 2024, ha riflettuto sulla vita e sulla morte della madre. Ripensando al momento in cui ha scoperto la notizia straziante dalla nonna, Owen Elliot-Kugell ha ricordato: “Ho un ricordo molto chiaro di quando mi disse che mia madre era morta. Ricordo di aver pensato: ‘Oh, beh, non hanno ragione. Si sbagliano. Sta solo viaggiando. Tornerà. Torna sempre'”.
Il lutto per la madre, persa all’età di sette anni, è stato un processo difficile da elaborare per Owen Elliot-Kugell, soprattutto a causa delle false voci che circondano la causa della morte di sua madre. La storia è iniziata con il ritrovamento di un panino al prosciutto sul suo letto, ma nonostante fosse intatto, la storia si è diffusa attraverso i media prima che venisse confermato che aveva avuto un infarto.
“Non posso credere che si parli ancora del panino dopo tutti questi anni”, ha detto Owen Elliot-Kugell. “Ho iniziato a gestire l’azienda di mia madre quando avevo 18 anni. Una delle prime cose che ricordo di aver pensato è stata: ‘Dobbiamo fermare questa storia del panino al prosciutto’, perché era così dolorosa”. La donna ha aggiunto: “Non era sufficiente averla persa, doveva necessariamente essere trasformata in una barzelletta. Direi che probabilmente il 50% delle persone non ci crede più. Il restante 50% probabilmente ci crede ancora”.