Francesca Romeo, 67 anni, originaria di Seminara, era un medico in servizio nella guardia medica di Santa Cristina d’Aspromonte, uccisa a colpi di fucile il 18 novembre 2023, mentre in auto col marito percorreva la strada provinciale che dal centro aspromontano conduce alla piana di Gioia Tauro, per tornare a casa. Il marito della dottoressa, Antonio Napoli, 66 anni, medico psichiatra a Palmi, era alla guida della vettura ed è sopravvissuto a quello che embra un agguato di ndrangheta. I due non avevano figli. La dottoressa era a pochi mesi dalla pensione e aveva tre fratelli, di cui uno è ispettore di polizia.
L’agguato è avvenuto la mattina del 18 novembre, intorno alle 8.00. Romeo aveva finito il turno, stava tornando a casa e con l’auto aveva appena superato il cimitero del paese: gli autori dell’omicidio hanno infatti sparato colpendo mortalmente la dottoressa Romeo, mentre il marito, forse nel tentativo di proteggersi, è rimasto ferito ad un braccio. Secondo gli inquirenti, nonostante l’agguato ad ora abbia cause sconosciute, l’obiettivo sarebbe stato senza alcun dubbio la dottoressa: la distanza da cui è stato sparato il colpo di fucile infatti “non consentiva errori”. Il dottor Napoli ha spiegato che l’assassino si è avvicinato alla vettura e ha sparato a sua moglie a distanza ravvicinata per poi dileguarsi nelle campagne circostanti. L’omicidio è stato agevolato dal fatto che i due avevano superato una curva e quindi procedevano più adagio.
Nel paese vige lo sgomento su questo episodio. Secondo i conoscenti infatti, nonostante l’agguato sia stato attuato con modalità ndranghetistiche, la coppia non avrebbe avuto alcun legame con ambienti criminali, per cui ad oggi quest’episodio è avvolto nel mistero e rimane sconosciuto il movente.
Antonio Brancatisano, un medico che conosceva molto bene la dottoressa Romeo, ha detto che è un omicidio inspiegabile e che mai si sarebbe aspettato di vedere il cadavere di Francesca, quando è arrivato sulla scena del crimine. Romeo viene descritta come una persona dedita al lavoro, perbene, con una vita lavorativa serena. “Stavo per prendere servizio, di sabato c’è un buco di due ore tra il turno della notte che finisce alle 8 e quello della mattina successiva che parte dalle 10” – ha detto Brancatisano a ilReggino – “Quando ho visto l’ambulanza ferma non sapevo cosa fosse successo, mi sono avvicinato per dare una mano e l’ho vista riversa sul sedile, con il volto dilaniato dai proiettili: un’immagine che non potrò mai dimenticare. È una cosa senza senso, non so darmi spiegazioni. Ci conoscevamo dai tempi dell’università, e Francesca era una delle persone migliori che abbia mai incontrato, così come il marito che era sempre al suo fianco. Mai una parola fuori posto, mai un diverbio con i colleghi o con i pazienti. Era lei che si occupava di tutto, anche di compiti che non le sarebbero toccati, era lei l’anima di questo ambulatorio”
Purtroppo la Dottoressa Romeo non è l’unica vittima. Pasquale Veneziano, presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Reggio Calabria, ha commentato questo drammatico episodio: “È il quarto medico ucciso in questa regione” – dice – “Siamo costernati e sconvolti per questo omicidio, per il ferimento del collega. Tutto riporta alla memoria altri assassinii che hanno funestato la nostra sanità. Non conosciamo ancora il movente di questo atroce delitto, non sappiamo se sia o meno legato alla professione. Se così fosse, ancora una volta, non avremmo saputo proteggere una collega nell’esercizio della sua professione”
Anche Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, si è espresso su questa tremendo avvenimento: ”Durante un barbaro agguato è stata uccisa Francesca Romeo, dottoressa in servizio alla guardia medica di Santa Cristina d’Aspromonte, in provincia di Reggio Calabria, e ferito il marito, anche lui medico. Una vicenda terribile, atroce, assurda”.