Annalisa Scarrone, per tutti semplicemente Annalisa, ha un piccolo segreto che forse non tutti conoscono; l’icona pop italiana, infatti, può vantare una laurea triennale in Fisica presso l’Università di Torino, conseguita nel 2009, con un voto di 96/110, grazie a una tesi sulla pompa di calore geotermica. Annalisa non ha mai nascosto questo suo traguardo; parla anzi volentieri dei suoi successi accademici, che le hanno permesso anche di arrivare fino in televisione con un programma divulgativo sulla materia, andato in onda dal 2015 al 2019 sulle reti Mediaset, dal titolo Tutta colpa di… in cui la cantante cercava di mostrare il lato ‘pop’ della scienza:
“Vorrei riuscire a raccontare il Cern, le storie che custodisce, ponendo l’accento sul processo creativo dei ricercatori. Poi vorrei sfatare qualche mito. Gli scienziati non sono persone noiose, chiuse in laboratori asfittici e sommerse di scartoffie e calcolatori. Il Cern è stracolmo di artisti, musicisti, individui che hanno fatto della curiosità un mestiere“, raccontava Annalisa in un’intervista a Vanity Fair in occasione della prima edizione, dedicata proprio ai segreti del famoso laboratorio svizzero.
Annalisa ha discusso della sua passione per lo studio e per la fisica in generale, durante diverse interviste, al Corriere, a Focus e alla rivista Domani, in cui ha sempre descritto le sue scelte d’istruzione come profondamente formative per la sua vita futura: “Mi sono iscritta a fisica perché mi piaceva. Fin da piccola ho studiato musica e volevo continuare anche quello. Quindi quando ho finito il liceo scientifico ho scelto una cosa che mi piacesse e che potessi portare avanti con gli studi musicali; la scienza ce l’ho nel sangue. Mio padre è un matematico e voleva proprio che io mi laureassi. Ho scelto la materia che più mi dava stimoli.
“La Fisica è creazione del nuovo: è immaginazione. ero molto stimolata da questo aspetto della scienza che, a differenza di quello che comunemente si crede, non è qualcosa di sideralmente lontano dalla nostra vita quotidiana e terrena.. Sono sempre stata curiosa, amante della scienza e degli esperimenti, anche un po’ nerd, quella vena un po’ pazza ce l’ho nel sangue; i numeri mi danno tranquillità. Quando mi sento sopraffatta dalle circostanze cerco appiglio nelle statistiche. È come sentirmi più vicina alla verità“.
La laurea, per Annalisa, è stata un’esperienza arricchente e formativa: “Una di quelle cose che rifarei subito, perché è stato un training di vita, una volta che raggiungi un traguardo così ti senti di poter fare qualunque cosa. Almeno io mi sono sentita così“.
Ad ogni modo, la carriera accademica ha poi lasciato spazio a quella artistica: “Dopo la laurea, dissi ai miei; adesso, per un anno faccio quello che voglio, poi vediamo come va; è andata benissimo“.
Ma tra Musica e Fisica, possono esserci punti di incontro? “In un certo senso sì. Ovviamente la Fisica ha finalità diverse, pratiche. La Musica è invenzione, possibilità di aprire la mente e valicare i propri limiti. Credo ci siano molte affinità tra la Fisica e l’Arte in genere: quello che rende possibile l’intersezione tra arte e fisica è la creatività. Quando un musicista-cantautore cerca di tradurre un’esperienza o un’emozione in musica e parole, mette in atto un procedimento diverso, ma per certi versi simile a quello che attua il ricercatore quando, osservando un evento naturale, cerca di spiegare qualcosa che ancora una spiegazione non ha“.
Una simbiosi che forse ci porta anche oltre: “Sia in fisica sia in matematica ci sono princìpi che ritrovo nella vita. Mi piace il principio di indeterminazione di Heisenberg. Afferma che non è possibile determinare contemporaneamente e con precisione due variabili coniugate. Mettiamola così, nella vita non si può sapere con precisione quello che succede in un determinato momento se sei concentrato a fare altro“.
Nel 2024 la NASA ha dedicato ad Annalisa un asteroide, scoperto nel 1991 da Henry H. Holt, con la seguente motivazione: “È laureata in fisica ma ha lasciato il segno nel settore musicale”. Il corpo celeste è stato denominato “Annalisa 20014”