Silvana Ghiazza, nata nel 1948, era una ex docente di letteratura contemporanea dell’Università di Bari, deceduta ad agosto 2022 a causa di un tumore al pancreas. Si sta parlando molto di lei, perché dopo aver scoperto della sua malattia, la professoressa ha deciso di aprire una fondazione per lasciare in eredità ai suoi studenti meno abbienti delle borse di studio per permettere loro di proseguire gli studi. Il marito di Ghiazza, Raffaele Russi, ha detto che non avevano figli e questa è una delle ragioni per cui la professoressa ha voluto riservare il suo patrimonio, che comprende anche una palazzina, agli studenti.
Un gesto veramente meraviglioso che i suoi studenti ricorderanno per sempre. La docente infatti, poco prima di andarsene, ha pensato a coloro che potevano avere difficoltà nel sostenere le spese universitarie, decidendo di aprire una fondazione a suo nome. Grazie al lascito della sua eredità, sarà possibile finanziare due borse di studio, una per coloro che si specializzeranno in oncologia, e un’altra per chi sosterrà la tesi in letteratura.
Nell’arco della sua carriera l’insegnante ha lavorato nel dipartimento di Scienze della Formazione, Psicologia, Comunicazione dell’Università di Bari. Sono note anche le sue pubblicazioni su alcuni autori come Alessandro Manzoni, Giacomo Leopardi e Umberto Saba.
Durante l’evento di inaugurazione della fondazione, avvenuto in questi giorni nel Museo Civico di Bari, è intervenuto anche il marito di Ghiazza, Raffaele Russi, che ha raccontato i motivi di questa scelta: “Due anni fa, durante una visita, abbiamo scoperto di questo malanno.” – dice – “Ci siamo chiesti cosa fare, visto che non abbiamo eredi. Abbiamo deciso di mettere in piedi questa fondazione. Adesso faranno parte del patrimonio dell’associazione anche gli appartamenti di una palazzina che abbiamo acquistato nel corso degli anni”
Nel consiglio di amministrazione dell’associazione, figura anche la dottoressa Letizia Laera, che ebbe in cura la professoressa Ghiazzi e che ha dichiarato all’ANSA:
“Silvana era un vulcano di energia e generosità, aveva una forza contagiosa e il percorso che abbiamo fatto insieme è stato terapeutico per lei, per me e per tutte le persone che hanno avuto la fortuna di conoscerla”.
Anche il rettore dell’Università di Bari Stefano Bronzini era presente all’inaugurazione, e ha ricordato così la sua ex collega: “Sono contento di essere stato chiamato a partecipare a questo dono. Un dono è stato conoscere Silvana Ghiazza, mia collega per tanti anni, ma il dono più grande è ciò che lei ha voluto fare per il futuro. La fondazione inaugurata oggi è la scia di una stella cometa iniziata tanti anni fa, e merita il nostro plauso per la prospettiva che dà per il futuro” le parole del rettore al Museo civico di Bari.