La storia di Alex Batty, il bambino inglese scomparso nel 2017, e poi ritrovato a Revel, in Francia, in circostanze fortuite, il 13 dicembre 2023, ha avuto un lieto fine, ma ci sono ancora alcuni misteri da chiarire. Di lui, nato nel 2006, originario di Oldham, vicino Manchester, si erano perse le tracce dal 30 settembre 2017, quando durante una vacanza in Spagna con la madre Melanie e il nonno David, scomparve, per iniziativa di sua mamma. Secondo quanto dichiarato dalla nonna, Susan Caruana, tutrice legale del ragazzo che oggi ha 17 anni, sarebbe stato rapito da Melanie e David e portato a vivere in una comunità spirituale alternativa, una setta.
Lo stesso Alex ha confermato questa versione, raccontando alle autorità di aver vissuto in una lussuosa casa in Spagna con dieci persone, tra cui la madre, definita un po’ “strana”. Poi, nel 2021, il trasferimento in Francia, sui Pirenei, con tutta la comune. A suo dire, non ha mai subito maltrattamenti. Né in qualche modo era obbligato a rimanere lì. Proprio per questo, a un certo, punto, ha deciso di andarsene.
In precedenza, la nonna di Alex aveva spiegato ad Evening News, che Melanie era stata un’adolescente ribelle, dedita e feste e alcool. Aveva proseguito gli studi fino al college e si era laureata in giurisprudenza, ma non riusciva a tenersi un lavoro. Nel 2006 ha avuto Alex e la nonna ha stabilito un rapporto molto stretto col nipote, che vedeva tutti i giorni. Dava anche dei soldi alla figlia, perché si occupasse di Alex, ma lei li spendeva. In quel periodo, il nonno di Alex ha dovuto fare delle cure per motivi di salute e successivamente “ha iniziato a comportarsi in modo strano”. “Diventò molto spirituale, non credeva più nel lavoro e quindi smise di occuparsi del mutuo e delle scadenze. E Melanie restò coinvolta nel nuovo stile di vita del padre e entrò a far parte di una setta. Facevano una vita caotica, Melanie non credeva nell’educazione o nelle scuole. Ero molto preoccupata”
Nel 2014, Melania e David portarono Alex a vivere con loro in una comune in Marocco. “Ne fui devastata” – spiegò la nonna – “Ero legatissima ad Alex e mi mancava tantissimo. Dai post di Facebook vedevo che viveva in condizini terribili. Poi Melanie se n’è andata a Bali con un nuovo fidanzato, lasciando Alex in Marocco e io, nel panico, pagai un volo per farlo tornare qui a casa”. Nel periodo in cui Alex viveva e studiava in Inghilterra, sua mamma lo contattava ogni tanto, via Skype. “L’avevo iscritto a scuola, era felice e integrato. Era felice di avere una casa”
Quando la nonna, nel 2016, ha fatto richiesta per la tutela legale del nipote, non si è mai opposta al fatto che la madre lo vedesse. “Volevo che restassero in contatto, ma facevano una vita caotica”. A ottobre 2017 Melanie chiede a sua madre se può portare Alex in vacanza a Marbella. “Ero molto combattuta e preoccupata. Però Alex voleva assolutamente andare in vacanza con la mamma, non volevo dargli un dispiacere. Ero stata costretta a cancellare una vacanza all’inizio dell’anno, perché ero stata in ospedale, mi sembrava crudele negargli questa opportunità. David disse che sarebbe andato con loro e ho avuto fiducia in lui. Non ho mai pensato che avrebbe potuto mentirmi o mettere a repentaglio la sicurezza di nostro nipote”
“Sentii sua madre che gli diceva: “Chiudi il telefono, niente più contatti”
Durante le vacanze però, accade qualcosa. “Alex mi chiamò e mi disse che era in spiaggia. Però sentivo sua madre in sottofondo che gli diceva “Chiudi il telefono, niente più contatti”. Mi sono sentita morire”
La madre di Alex manda un video messaggio a Susan dicendo che il nipote non sarebbe più tornato. Per sei anni Susan non ha più avuto notizie di suo nipote, fino al 13 dicembre.
Nelle prime ore del mattino, Alex vagava per la strada con il suo skateboard, lo zaino e senza documenti, sotto una pioggia battente, quando uno studente di medicina, Fabien Accidini, gli ha offerto un passaggio. Inizialmente ha dato il nome falso Zac, ma poi si è aperto, confidando al ventiseienne che cercava un modo di ritornare in Inghilterra. Una volta ascoltata la sua storia, Fabien lo ha portato direttamente in commissariato.
“Mi ha spiegato che camminava da quattro giorni e che era sceso da una località tra le montagne, ma non mi ha detto da dove” – ha spiegato Accidini – “ho digitato il suo nome su un motore di ricerca e ho visto che lo cercavano”
Alto, biondo, con jeans scuri e un maglione bianco, Alex è apparso in buona forma fisica. Ha detto di non essere pentito di aver lasciato la comunità perché vuole solo vivere una vita normale, con un futuro normale. Si è messo in contatto con sua nonna, con il telefono di Fabien, e le ha scritto “Ciao nonna, spero che riceverai questo messaggio, sono Alex. Ti voglio bene, voglio venire a casa”
La nonna si è detta felice, anche se scioccata da questo colpo di scena inaspettato. Lei era convinta che la madre e il nonno di Alex lo avessero portato nuovamente in Marocco.
Al momento è affidato ai servizi sociali. Il rientro in patria non è previsto a breve, ma gli uffici competenti di Francia e Gran Bretagna sono in stretto contatto. Della madre e del nonno, invece, nessuna traccia.