La maledizione di Pompei è un’antica credenza secondo cui, chi ruba reperti nel sito storico, viene colpito da una serie di sfortunati eventi. E, secondo quanto riportato dal direttore del parco Gabriel Zuchtriegel, sembrerebbe che si sia scagliata nuovamente su una giovane turista, colpevole di aver rubato alcune pietre nell’aerea archeologica. La donna infatti ha scritto una lettera a Zuchtriegel scusandosi del furto e restituendo le pietre e raccontando di essersi ammalata di tumore al seno.
C’è chi ci crede o no, ma è risaputo che la Campania è una regione con una forte connessione con l’esoterico e con il rispetto per la morte. La maledizione di Pompei è una credenza che circola da numerosi anni, testimoniata nel libro La maledizione di Pompei. Scaramanzia & archeologia. Storia di piccoli furti e pentimenti dal mondo del giornalista Antonio Cangiano. Secondo questa teoria, chi ruba reperti nel sito storico scatenerebbe la rabbia delle vittime della distruzione dell’antico paese, e sarebbe colpito da eventi a dir poco nefasti.
L’ultima persona che ritiene di essere stata colpita dalla maledizione è una giovane turista che, in una lettera al direttore Gabriel Zuchtriegel, ha raccontato questo episodio: “Non sapevo della maledizione. Non sapevo che non avrei dovuto prendere delle pietre. Nel giro di un anno mi sono accorta di avere un cancro. Sono giovane e in salute e i medici dicono che è solo ‘sfortuna’. Per favore accettate le mie scuse e questi pezzi. Mi dispiace”.
La risposta del direttore non è tardata ad arrivare. Su X ha infatti pubblicato la lettera della turista, allegandola di un commento: “Cara anonima mittente di questa lettera… le pietre di pomice sono arrivate a Pompei… Ora buona fortuna per il tuo futuro e ‘in bocca al lupo’, come diciamo in Italia.
Dear anonymous sender of this letter … the pumice stones arrived in Pompeii… now good luck for your future & in bocca al lupo, as we say in Italy pic.twitter.com/vaYlqUudke
— Gabriel Zuchtriegel (@GZuchtriegel) January 9, 2024
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Come scrive Il Corriere del Mezzogiorno, una storia analoga è quella di una turista canadese di nome Nicole che nel 2020 fece pervenire le tessere di un mosaico che aveva trafugato a Pompei per avere un ricordo esclusivo della sua visita. Anche Nicole restituì i reperti dopo che si ammalò di tumore per due volte e pensò alla maledizione.
Al netto di presunte maledizioni, Zuchtriegel ricorda che “trafugare beni nei siti archeologici è un reato e noi dobbiamo denunciarlo alle autorità”. Il direttore spiega che molti restituiscono reperti trafugati quando erano bambini, altri invece raccontano tutte le sciagure che gli sono capitate negli anni, in diversi contesti, dalla salute al lavoro. “Non ha senso portare via questi oggetti. Noi vigiliamo anche con un sistema di videosorveglianza, ma il sito è grande e può accadere che sfugga qualcosa”