La tomba di Katty Skerl, la giovane trovata morta in un campo di Grottaferrata il 22 gennaio 1984, si trova al cimitero monumentale del Verano a Roma. Tuttavia, nel luglio del 2022, le forze dell’ordine hanno accertato il trafugamento della salma. Un mistero ancora non chiarito, che in molti vorrebbero legato al caso di Emanuela Orlandi. Sulla lapide, bianca con scritte in ottone, c’è una foto della ragazza con un mazzo di fiori, mentre sta partecipando a una manifestazione politica. L’immagine fu scattata in Piazza San Giovanni nel giugno del 1983, durante un comizio di Enrico Berlinguer.
Figlia di Peter Skerl, svizzero naturalizzato italiano, aiuto regista di Ingmar Bergman, e di un’attivista russo polacca, impiegata come bibliotecaria a Roma, Catherine, familiarmente rinominata Ketty, Katy o appunto Katty, aveva solo 17 anni quando è stata uccisa. Era una studentessa del liceo artistico, iscritta alla Federazione Giovanile Comunista Italiana.
Il suo omicidio è ancora un mistero. Tante furono le piste seguite dagli inquirenti, da quella del serial killer Maurizio Giugliano (priva di fondamento) a quella politica. Anche in questo caso, senza prove certe. Uno dei fratelli di Emanuela Orlandi, Pietro, si è detto convinto che i due casi non siano collegati. “Il fotografo Marco Accetti è stato la prima e l’unica persona a legare la scomparsa di Emanuela alla morte di Katty. Ma mai, ufficialmente, in nessuna indagine è mai emerso tutto questo. Anche io, nel piccolo, ho portato avanti delle investigazioni private che non hanno trovato conferme” – disse Pietro a Repubblica – e poi, ribadì Orlandi, “Accetti non è una persona credibile. Ha reso in passato 13 interrogatori con il magistrato Capaldo, non ha dato alcun riscontro. Si è autoaccusato di aver rapito mia sorella. Ha fornito alcune ricostruzioni strampalate. E poi ha detto di questa bara rubata, che è l’unica cosa vera. Ha cercato di mettere in relazione questo furto, avvenuto secondo lui nel 2005 nel cimitero del Verano, con Emanuela. Insomma come se all’interno della bara ci fosse qualche cosa di mia sorella. Da qui la necessità di far sparire la cassa da parte di un gruppo di persone. Lo ha fatto in modo opaco, senza presentare prove, rimanendo nel vago. Non mi fido”
Secondo una ricostruzione delle ultime ore di vita di Skerl, la ragazza partecipò a una festa in una casa di amici, vicino a dove viveva. Poi, nel tardo pomeriggio Katty si diresse da Montesacro verso la metro Lucio Sestio, molto distante da lì, per incontrare l’amica Angela, con la quale il mattino successivo sarebbe andata al Terminillo.
Sul luogo dell’appuntamento, però, Katty non sarebbe mai arrivata. Il cadavere della ragazza fu ritrovato il giorno dopo a Grottaferrata, non lontano da Roma, nei pressi di un vigneto. Aveva un fil di ferro arrugginito attorno al collo. La giovane aveva anche la cassa toracica sfondata.