BigMama è il nome d’arte di Marianna Mammone, nata ad Avellino nel 2000, e ha diversi significati, sia letterali che “metaforici. In primo luogo, l’appellativo fa riferimento all’imponente corporatura dell’artista, mentre in seconda istanza, Mama richiama in traduzione dall’inglese il suo vero cognome, Mammone. Da ultimo, poi, l’espressione gergale Big Mama indica, in inglese americano, una donna forte, in genere afroamericana, e con incarichi di responsabilità all’interno di un gruppo, familiare o sociale.
BigMama, peraltro, ha avallato, in un’intervista a TheWom, la spiegazione letterale del suo nome, senza donarci eccessive sovrastrutture: “C’è chi sostiene che ho copiato il titolo di un film e chi invece dice che ho preso spunto da One Piece. In realtà, è molto più semplice. Il mio cognome è Mammone e con la traduzione più brutta che sono riuscita a fare è venuto fuori BigMama“.
BigMama ha parlato di sé e delle sue debolezze in molte interviste, raccontando le difficoltà di un’infanzia vissuta sempre sotto giudizio altrui: “Sì, io non sono mai stata magra nella vita, la mia forma fisica si notava già quand’ero piccolina. E non era solo bullismo da parte degli altri bambini, magari fosse stato solo quello. Tutti si sentivano di dover per forza commentare il mio aspetto fisico: maestre, professoresse, amici dei miei genitori, signore del paese. E io pensavo che, essendo una persona grassa, dovessi per forza accettare consigli sulla mia salute e critiche sul mio fisico. Immagina quanto difficile poteva essere tornare a casa e dire ai tuoi genitori di essere quella “sbagliata” che viene presa in giro quotidianamente. Mi sarei sentita letteralmente una persona fallita. Non ne parlavo nemmeno con gli amici: anche quando determinati episodi accadevano davanti ai loro occhi, nessuno ha mai cercato di scavare nel mio profondo. L’unica frase di conforto che ricevevo era “vabbè, non ci pensare, sono scemi”… nessuno che mi avesse mai chiesto “Marianna, ma stai bene?“.
L’arrivo a Milano, spinta dalla voglia di esprimersi attraverso la musica, ha però cambiato tutto: “Di colpo non c’è più tua mamma che ti fa la spesa, ti fa tutto: diventi padrona di te stessa. Ho trovato persone con la mia stessa mentalità, persone che hanno fame, fame di diventare qualcuno, fame di avere una stabilità economica che ti permetta di non arrivare a fine mese con l’acqua alla gola. Fame di voler essere una persona completa senza dipendere da nessuno. Sono persone che non fanno commenti sul fisico, non hanno bisogno di sminuirti. Milano è una città così veloce che la gente non ti calcola proprio. Non hanno il tempo di darti fastidio perché stanno facendo troppe cose. Ho capito allora che a essere sbagliata non ero io ma chi mi stava attorno. Dopo aver cambiato quello, la mia missione è poi diventata un’altra: far capire a quelle persone e a quel posto che tanto mi ha fatto soffrire il loro grandissimo errore. Ciò che hanno fatto non va fatto a prescindere: non va fatto a una ragazzina, non va fatto a un ragazzino, non va fatto a una donna, non va fatto a un’anziana… non va fatto a nessuno“.
Ora, in procinto di laurearsi in urbanistica, BigMama vive e parla del proprio corpo con serenità: “Non potevo ispirarmi a nessuno perché non c’era nessuno come me. Mi sono costruita da sola. Una persona che oggi posso dire di stimare davvero come se fosse mia madre è Lizzo anche se a livello musicale siamo molto diverse. Ho visto il suo concerto al Forum e mi sono emozionata 1000 volte. Lei e le sue ballerine sono tutte grasse, eppure si muovono benissimo, non hanno il fiatone, non mostrano il minimo segno di difficoltà. E questo è il messaggio vero che sta dietro a ‘sta cazzo di body positivity: una persona grassa può fare tutto. Non per forza meglio, non per forza peggio, però può fare tutto. Il corpo non è un guscio esterno, sei tu. È letteralmente ciò che sei, dall’inizio alla fine e a me piace trattarlo bene. Seguo la dieta di una nutrizionista, mangio sano e mi alleno. Adoro fare boxe, mi aiuta a sfogarmi”