Qual è il significato dalla parola bodyshaming, e perchè negli ultimi anni sta tornando sempre più (e tristemente) alla ribalta? Il termine ha ovviamente un’origine etimologica inglese, formata dal sostantivo “body” che significa corpo e il verbo nella forma del gerundio “shaming”, che può corrispondere all’italiano “far vergognare qualcuno di qualcosa, o vergognarsi per qualcosa”. Questa parola di grande attualità si riferisce a quelle pratiche che trattano di giudicare le forme del corpo delle persone, in particolare attraverso il web e i social network. Una piaga che sembra colpire membri del sesso maschile e femminile indistintamente e che con la democraticità d’opinione dei social network è diventata perversa pratica da estirpare.
Come sostiene nientepopodimeno che l’Enciclopedia Treccani, il bodyshaming può essere associato ad un “un ciclone di commenti offensivi, sarcastici e velenosi, su chi si mostra “troppo grasso”, “troppo magro” o semplicemente ha un corpo che non corrisponde ai parametri imposti dalla società.” Una pratica di odio e pregiudizio verso chi ha un aspetto fisico non considerato conforme o generalmente considerato equilibrato ed attraente. Nella società occidentale in particolar modo, i bersagli principali di questo hate speech sono le persone grasse ed obese, molto più che quelle invece particolarmente magre. Questo perché la cultura e la società hanno nei decenni instillato l’idea che avere qualche chilo in più sia automatico sintomo di disturbo alimentare e di personalità trasandate e trascurate dal punto di vista psicofisico. Nulla di più erroneo.
Il fenomeno del bodyshaming può essere particolarmente insidioso nella fase adolescenziale delle persone, quando la cura per l’aspetto fisico e le pressioni sociali ad esso legate sono molto più forti; essere presi di mira per il proprio aspetto “non conforme” è molto comune proprio in questa delicatissima fase di sviluppo, nella quale bambini che stanno facendo progressivamente esperienza della fase pre-adulta sono particolarmente sensibili al desiderio di venire accettati dalla propria classe scolastica, dal proprio gruppo di amici. Un fenomeno, quello del bodyshaming, che non investe però soltanto il mondo dell’adolescenza, ma che si è particolarmente acuito con lo sviluppo delle tecnologie dei social network, dove tutti possono esprimere la propria opinione (anche quella più controversa) all’intero di una piattaforma e senza l’elemento della vicinanza fisica. Tutto ormai si può dire e fare anche alle persone più lontane da noi, dalla perversa comodità dello schermo di un computer o di uno smartphone.
Per questo molto spesso target eccellenti di questo fenomeno di odio sono i personaggi celebri, i VIP che hanno dei profili social e che spesso pubblicano foto e video, alla portata di un commento per tutti quanti. Il caso più recente è quello della cantate Big Mama a Sanremo 2024, mirino di un tweet velenoso sull’aspetto fisico dell’artista da parte di un giornalista della tv pubblica, per il quale pare che la Rai abbia aperto un procedimento disciplinare.