Gloria, scritta da Umberto Tozzi con Giancarlo Bigazzi, è una delle canzoni più note, anche a livello internazionale, nonostante un testo che, a prima cantata, non appare certo lineare. Gli autori, infatti, hanno utilizzato delle libere associazioni di parole per costruire quella che sembra una dichiarazione d’amore ad una donna perduta, ma in realtà è una serie di metafore che parlano anche di “gloria” in tante situazioni, come ha confermato Tozzi. A questo infatti, si aggiunge anche l’uso del termine gloria anche come sostantivo.
Tozzi ha spiegato a chi si chiedesse chi fosse davvero la Gloria della canzone o il significato delle “stelle di cartone” e di altre immagini evocative della canzone, che ai tempi non conosceva nessuna Gloria. “Il riferimento ad una donna non è mai stato niente di che” – ha spiegato al Gazzettino – “Quello da cui ero attratto era il suono stesso della parola, del testo, della gloria intesa in tante situazioni. Sono versi ricchi di metafore, flash di vita. Nelle mie canzoni ho sempre privilegiato il suono delle parole rispetto al loro contenuto, a meno che non si trattasse ovviamente di testi riferiti a una situazione sociale”
Un testo composito che, grazie ad una ritmica ormai inconfondibile, ha garantito ad un giovanissimo Umberto Tozzi un successo inimmaginabile. È il 1979, infatti, quando la canzone prende forma in un momento non semplice. Tozzi, infatti, veniva già dai successi di Ti amo e Tu. In sostanza, dunque, aveva bisogno di un altro brano che riuscisse a superarli.
“L’ho composta seduto a un pianoforte verticale, ho avuto questa idea strumentale, uscita molto rapidamente” – ha spiegato Tozzi a La Regione – “Non ho mai avuto bisogno di molto tempo per scrivere, è successo lo stesso per Ti amo, per Tu. Certo, su ogni canzone si fa poi un lavoro importante di arrangiamento, di realizzazione in studio, ma il momento di composizione nel mio caso ha tempi brevi”
Per ottenere questo risultato decide di andare ad incidere a Monaco di Baviera e, non soddisfatto, chiede la collaborazione di uno dei musicisti maggiormente stimati della West Coast. Si tratta di Greg Mathieson, il tastierista della colonna sonora di Grease, che arrangia Gloria, oltre che di tutto l’album.
Non stupisce, dunque, il ritmo che richiama delle vibrazioni internazionali e, nemmeno, il successo ottenuto dalla versione inglese cantata da Laura Branigan. Questo, però, non è stata la sola conquista di Gloria. Il brano, infatti, ha ottenuto sette dischi di platino e un “cameo” nel film di Martin Scorsese The Wolf of Wall Street e nel film Flashdance. Tuttavia, Gloria è stata utilizzata anche dallo staff di Trump come “brano motivazionale”,