Un caso di peste bubbonica è stato segnalato in una città dell’Oregon, negli Stati Uniti. Il contagio per l’uomo è avvenuto da un contatto col suo gatto. Al momento è scongiurata qualsiasi ipotesi di epidemia, poiché tutti contatti stretti dell’uomo o che sono stati nelle prossimità del felino domestico, sono stati identificati e stanno già seguendo una terapia preventiva a base di antibiotici.
Si tratta del primo caso in Oregon, ravvisato dal 2015 a oggi, ma non c’è alcun rischio per la popolazione. L’uomo, curato nelle fasi iniziali della malattia, non sarebbe in pericolo di vita. Tuttavia, come riportato dai media americani, la questione apre scenari inquietanti. Ci si chiede come mai una malattia letale come la peste, che nel medioevo fece milioni di vittime in tutto il mondo, sia tornata alla ribalta, pur in maniera così circoscritta.
A quanto pare il problema non sarebbe da legare alle cattive condizioni igieniche delle città, quanto a un “serbatoio animale“, come spiegato dal dottor Dan Barouch, direttore del Centro per la virologia e la ricerca sui vaccini presso il Beth Israel Deaconess Medical Center. “I batteri possono infettare gli animali e, poiché non possiamo curare tutti gli animali in natura, questi resistono e possono causare occasionalmente un numero limitato di casi umani“.
La patologia è causata dal batterio Yersinia pestis. Il contagio avviene attraverso morsi di animali o di insetti (in prevalenza pulci). I sintomi sopravvengono dopo 2-8 giorni. Tra questi ci sono linfonodi dolorosi e ingrossati, febbre, mal di testa, brividi e debolezza. È importante segnalarli subito nel caso di vicinanza ad animale sospetto, poiché affrontata all’inizio la peste bubbonica si cura facilmente.