Alcune delle storie di Mare Fuori che vengono raccontate sullo schermo non sono frutto di invenzione, o almeno le vicende di Ciro, Viola, Daditza e Pino sono ispirate alle storie vere di ragazzi conosciuti dalla sceneggiatrice Cristiana Farina nel corso della sua esperienza come volontaria nel Carcere di Nisida.
La sceneggiatrice a capo del progetto ha raccontato infatti al Corriere del Mezzogiorno, che durante la sua esperienza come volontaria nel noto carcere campano, ha conosciuto alcuni ragazzi che hanno ispirato i personaggi della serie televisiva: “La storia, in qualche modo, era già lì, e anche i suoi protagonisti. Ciro, Viola, Naditza e Pino io li ho conosciuti davvero. Avevano altri nomi, naturalmente, ma caratteri e storie erano esattamente quelli che sarebbero poi stati raccontati nella prima stagione della serie.”
Poi Farina continua: “Ciro Ricci si chiamava Sasà ed era il figlio di un boss, all’interno dell’Ipm era il capobranco. Era innamoratissimo di una ragazza detenuta per un crimine efferato, la loro storia mi colpì molto: lui era particolarmente coinvolto, di lei non saprei dire se in quel momento fosse in grado di provare emozioni”. Accanto a loro anche quella che sarebbe diventata Natitdza, una bellissima ragazza di etnia Rom che continuava a fare rapine per restare in carcere pur di non sposare l’uomo che la famiglia aveva scelto per lei, e Pino ‘o pazz’, un ragazzo con picchi di follia e altri di genialità”
La quarta stagione di Mare Fuori, amatissima serie televisiva italiana sulle drammatiche vicende di ragazzi in un penitenziario, sta andando in onda dal 14 febbraio su Rai 2, ma è già disponibile in streaming su Netflix da alcune settimane.