L’attore francese Luc Merenda, 81 anni a settembre, considerato uno dei simboli del cinema di genere anni ’70, non ha mai fatto mistero di non stimare il collega Alain Delon e va detto che anche con altre star dell’epoca non è stato molto tenero. Tuttavia, Merenda ha smentito di odiare Delon, come aveva titolato un giornalista, tempo fa, ma ha spiegato che nonostante il collega fosse un attore di talento, molto amato dalle donne, era estremamente sgradevole sotto il profilo umano. Del resto, come ebbe a ribadire lo stesso Luc a Rolling Stone, “Si può essere una star senza l’obbligo di essere uno stronzo”
“Il titolista aveva esagerato” – spiegò Merenda a proposito del titolo de La Stampa che riportava “Odio Delon” – “Si è servito di una battuta in un’intervista molto bella, e non è giusto, solo per fare un titolo. Che poi Delon non sia per me la persona migliore da avere come amico è un altro discorso. Ma il titolista ha travisato una frase. Però tra gli attori che ho conosciuto è vero che mi è molto più simpatico Jean-Paul Belmondo”
In quell’intervista, titolo a parte, Merenda disse che Alain Delon “è l’antitesi di tutto ciò che amo. Ora dice che vuole suicidarsi, farebbe bene, visto il male che ha provocato a tante persone. Non mi è mai piaciuto, era uno che andava dai critici a chiedere se avevano gradito il suo film. Bravo, sicuramente, ma con i colleghi si comportava malissimo”.
Ricordiamo che Delon avrebbe dichiarato più volte di voler far ricorso al suicidio assistito per mettere fine ad una vecchiaia segnata da numerosi problemi di salute, tra cui un linfoma, ma suo figlio Anthony ha ridimensionato le sue dichiarazioni come frasi pronunciate in momenti di sconforto e stanchezza. Forse per questo motivo, azzardiamo, Luc Merenda avrà ridimensionato un po’ le sue dichiarazioni.
In ogni caso, Luc Merenda in passato non ha mai avuto parole dolci per Alain Delon: “Era amato solo dalle donne” – disse in un’intervista del 2019 a Il Tempo – “Gli uomini capivano che sotto sotto era uno stronzo. Non è un mistero che è stato portato avanti dalla lobby dei registi omosessuali. Era bravo, per carità, ma con i colleghi… Durante la lavorazione di Sole rosso sfrecciava in limousine mentre noi aspettavamo l’autobus”
Tra i colleghi, Luc Merenda salva molti italiani e il francese Belmondo: “Ho conosciuto tanta gente famosa che si comportava bene, come Belmondo, Ugo Tognazzi, Enrico Maria Salerno o Paolo Villaggio.”