Chi è Liberato? Questa è una domanda cui non è assolutamente facile rispondere. Il cantante, infatti, che compone testi principalmente in napoletano, è diventato famoso per la sua poetica ma anche per il volto coperto da un cappuccio e per una serie di sosia il suo scopo è celare la sua vera identità.
E, in effetti, nell’arte e nella sua espressione la soggettività e, soprattutto, l’egocentrismo di chi la produce non dovrebbe essere sempre dominante. Nonostante questo, però, Liberato è riuscito a costruire una narrazione ben precisa basata proprio sul mistero del suo nome e, quindi, scatenando un’inevitabile curiosità. Tutto quello che si sa dalle poche interviste concesse, sempre tramite posta elettronica, è che nato a Napoli e si chiama Liberato. Se, però, si tratti del suo nome, del cognome o di un soprannome non è assolutamente chiaro.
Come nasce Liberato
Ciò che è evidente, invece, è il suo percorso artistico. Questo, infatti, inizia il 14 febbraio 2017 con la pubblicazione sull’omonimo canale YouTube del suo primo singolo Nove maggio. Il giorno successivo il brano viene pubblicato in forma digitale anche sulle piattaforme di streaming, riscuotendo un discreto successo fra il mondo della critica specializzata e il pubblico generale. A questo fa seguito anche il singolo Tu t’e scurdat’ ‘e me nel cui video fa la sua prima apparizione lo stesso Liberato.
Per l’album, invece, si deve attendere il 2019. Questo s’intitolo proprio Liberato ed è arricchito da una serie di video in cinque episodi che prende il nome di CRV (Capri Rendez-Vous). Da quel momento è un susseguirsi di progetti importanti come la colonna sonora del film Ultras, prodotto da Netflix, il concerto tenutosi presso l’Ippodromo San Siro nell’ambito del festival Milano Rocks al cospetto di 30 000 presenti, il secondo album Liberato II, ancora il cinema con la colonna sonora del film Mixed by Erry diretto da Sydney Sibilia e, per finire, l’apparizione allo stadio Diego Armando Maradona per i festeggiamenti del terzo scudetto del Napoli.
In molti hanno provato a rivelare la sua identità. Si è parlato del musicista Gennaro Nocerino, a cui si è risaliti tracciando i documenti della SIAE, la società degli autori. Dove Nocerino è appunto registrato come Liberato, ma la notizia non è mai stata né confermata né smentita.
Il segreto di Liberato
In pochissimi anni, dunque, Liberto ha raggiunto una grande popolarità che si conclama all’interno di un film dedicato a lui. Il regista Francesco Lettieri, infatti, ha realizzato Il segreto di Liberato, un documentario in cui viene spiegato cosa si cela dietro la composizione della sua musica e non dietro la maschera.
In realtà Liberato è un contenitore di sogni, il fatto che non si sappia la sua identità, che non si conosca il suo volto, fa sì che ognuno lo completi con quello che vuole. Ogni persona lo può vedere come un cantante, come un ragazzino, come un uomo adulto, come un anziano, come un napoletano. C’è poi chi lo vuole vedere milanese, c’è chi lo vuole vedere come uno sfigato che utilizza il marketing per diventare famoso. E ancora chi lo vede come un profeta, ognuno ci proietta quello che vuole e in qualche modo questo lo rende diverso da tutti gli altri. In realtà le persone vogliono sognare, vogliono una favola, vogliono un racconto, vogliono un mito e questo è più interessante del nome e cognome di Liberato.