Steve McQueen è il responsabile indiretto della battuta più memorabile di L’odio, il capolavoro di Matthieu Kassovitz, cult movie degli anni ’90 premiato per la migliore regia al Festival di Cannes del 1995.
La storia, ispirata al vero pestaggio da parte della polizia di Parigi nei confronti di un ragazzo delle Banlieu, racconta la vita di tre giovani uomini di periferia che si confrontano con una società brutale. Oltre ad aver reso famoso Vincent Cassel, il film è noto anche per la sequenza iniziale, dove la voce narrante di Hubert racconta la barzelletta dell’uomo che cade. “Questa è la storia di un uomo che cade da un palazzo di cinquanta piani. Mano a mano che cadendo passa da un piano all’altro, il tizio, per farsi coraggio, si ripete: ‘Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene. Fino a qui tutto bene’. Il problema non è la caduta, ma l’atterraggio“. Ma come nasce la battuta? Ebbene, è una citazione da I magnifici 7 di John Sturgess del 1960.
È Steve McQueen a raccontarla con il suo incredibile aplomb. Nella scena in questione, il personaggio di McQueen, Vin (curiosamente uno dei protagonisti di L’odio si chiama Vinz, anche se non è lui a pronunciare la battuta ma, appunto Hubert) risponde a un vecchio messicano, parlandogli di un’eventuale strategia per affrontare il villain della situazione Calvera (Eli Wallach). Al rimprovero del signore che gli chiede come reagirebbero se dovesse presentarsi in quel moment, Vin parla con Chris (Yul Brinner) e dice:
Vin: Mi viene in mente di quel tale che è caduto dal decimo piano.
Chris: Che gli è successo?
Vin: Mentre precipitava, ad ogni piano diceva: “Per ora va bene”.
Come a dire, preoccupiamoci della catastrofe, quando sarà il momento. La catastrofe, in ogni caso, ci sarà. Lo dimostra I magnifici 7. E lo dimostra anche L’odio, che torna in sala in una versione restaurata 4k. Mathieu Kassovitz lo spiega in un’intervista a Sight and Sound. “La barzelletta è quella di una società che crolla“.