In un un’impresa di per sé storica, la prima vittoria in Europa per l’Atalanta, ce n’è un’altra più piccola ma ugualmente significativa nell’atto conclusivo dell’Europa League: la tripletta messa a segno da Ademola Lookman. Tre gol che hanno polverizzato i tedeschi del Bayer Leverkusen, facendo gioire un’intera città. Lookman, inoltre, è il primo calciatore africano a realizzare una tripletta in una finale di una coppa europea. Ademola Olajde Lookman è un giocatore d’attacco – attaccante, trequartista ala – inglese, naturalizzato nigeriano.
Nasce a Wandsworth, quartiere di Londra, il 20 ottobre 1997, sotto il segno della Bilancia. Ademola, che vuol dire “corona”, cresce in una famiglia povera. Suo padre lavora in Nigeria, la madre resta con i figli a Londra, svolgendo tanti lavori prepari. Il quartiere in cui vive, Peckham, non è certo uno dei più rutilanti della capitale inglese. “Il frigo era sempre vuoto. Quasi sempre andavo a mangiare a casa di amici“, dirà anni dopo. È uno studente modello al St.Thomas the Apostle College. I genitori sognano per lui un futuro da avvocato, ma Ademola si innamora del pallone. Amore ricambiato, viste le sue doti atletiche e tecniche mostrate fin da giovanissimo.
Muove i primi passi nel mondo del pallone nelle giovanili del Charlton, ma la sua carriera inizia con il passaggio all’Everton, l’altra squadra di Liverpool, nel gennaio 2017. Che sia un giocatore di razza lo si capisce subito. Debutta in Premier League contro il Manchester City, segnando il gol del definitivo 4-0. In quell’anno si fa notare anche in Europa League, segnando tre reti.
Dopo un breve passaggio al Lipsia, nel 2018, in cui comunque ben figura, ritorna a Liverpool ma si ferma per un incidente al ginocchio. La pausa precede il passaggio definitivo ai tedeschi dove resta per una stagione. Nel 2020 torna a casa, prima nel Fulham poi nel Leicester City. Lookman dimostra una certa familiarità con il gol, ma è con la maglia dell’Atalanta che finisce sempre in doppia cifra. Sbarca a Bergamo nell’agosto del 2022 e nella prima partita in serie A contro la Sampdoria, segna la rete del definitivo 0-2. Chiude la prima stagione con 13 gol, ma il meglio deve ancora venire. In Europa League, la stagione successiva, realizza cinque gol. Tre di questi contro il Bayer Leverkusen in finale.
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Lookman è legatissimo alla famiglia e alla madre in particolare, che gli ha insegnato a mantenere i piedi ben saldi per terra. “Sono così grazie a lei, mi ha insegnato cosa vuol dire la parola sacrificio. Lei andava a lavorare e io rimanevo in casa con mia sorella maggiore, ma quando tornava non ci faceva mai pesare la situazione. Non si è mai lamentata, non ha mai mostrato una debolezza né messo pressione a noi“. Molto religioso, scopre la fede a 14 anni quando perde l’amico Anwalu. Una delle sue frasi ricorrenti sui social è “God is great” (Dio è grande).
Ma c’è anche molta giocosità nella sua vita. Quando segna esulta portando agli occhi le mani socchiuse come se stesse guardando in un binocolo. Motivo? Un omaggio al suo cognome, “look” (guarda) e “man” (uomo).
A Bergamo è considerato una divinità. Una famiglia di Palosco, infatti, ha chiamato Lookman uno dei suoi figli. Anche da questi particolari si giudica un giocatore.