Il 10 giugno 1984 moriva a Padova, Enrico Berlinguer, segretario del Partito Comunista Italiano. Fu uno dei politici più amati della sua generazione. Sia dagli avversari, che dai propri militanti. Passò alla storia per la trasformazione che attuò all’interno del PCI, distanziandolo dall’Unione Sovietica. E creando un modello del tutto originale.
Teorizzò il compromesso storico, collaborando con il massimo esponente della DC Aldo Moro, poi rapito e ucciso dalle Brigate Rosse. Sollevò per primo la questione morale, circa la gestione anomala del potere da parte dei partiti politici italiani. Dopo la sua prematura scomparsa, il PCI alle elezioni europee del 1984 superò per la prima e unica volta la Democrazia Cristiana nei consensi. Vogliamo ricordarlo oggi condividendo 20 delle sue riflessioni più moderne sulla nostra società. Si tratta di frasi pronunciate da Berlinguer in interviste o scritte di suo pugno all’interno di articoli (come il saggio su Rinascita dedicato al compromesso storico).
“Ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno”.
“I partiti di oggi sono soprattutto macchine di potere e di clientela”.
“Io le invettive non le lancio contro nessuno, non mi piace scagliare anatemi, gli anatemi sono espressioni di fanatismo e v’è troppo fanatismo nel mondo”.
“Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita”.
“La gravità dei problemi del paese, le minacce sempre incombenti di avventure reazionarie e la necessità di aprire finalmente alla nazione una sicura via di sviluppo economico, di rinnovamento sociale e di progresso democratico rendono sempre più urgente e maturo che si giunga a quello che può essere definito il nuovo grande ‘compromesso storico’ tra le forze che raccolgono e rappresentano la grande maggioranza del popolo italiano”.
“La democrazia è oggi non soltanto il terreno sul quale l’avversario di classe è costretto a retrocedere, ma è anche il valore storicamente universale sul quale fondare un’originale società socialista”.
“Noi pensiamo che il tipo di sviluppo economico e sociale capitalistico sia causa di gravi distorsioni, di immensi costi e disparità sociali, di enormi sprechi di ricchezza”.
“Non rinunciamo a costruire una «società di liberi e uguali, non rinunciamo a guidare la lotta degli uomini e delle donne per la produzione delle condizioni della loro vita”.
“Pensiamo che il tipo di sviluppo economico e sociale capitalistico sia causa di gravi distorsioni, di immensi costi e disparità sociali, di enormi sprechi di ricchezza”.
“Noi siamo comunisti. Lo siamo con originalità e peculiarità, distinguendoci da tutti gli altri partiti comunisti: ma comunisti siamo, comunisti restiamo”.
“La questione morale esiste da tempo, ma ormai essa è diventata la questione politica prima ed essenziale perché dalla sua soluzione dipende la ripresa di fiducia nelle istituzioni, la effettiva governabilità del paese e la tenuta del regime democratico”.
“Il comunismo è la trasformazione secondo giustizia della società”.
“Noi rifiutiamo che a pagare siano i soliti, gli operai, le masse popolari. E riteniamo che, se sacrifici devono essere, e tutti in maniera proporzionata vi devono contribuire, debbono contribuire a raggiungere determinati traguardi, non a far tornare indietro il Paese”.
“Non ci può essere inventiva, fantasia, creazione del nuovo se si comincia dal seppellire se stessi, la propria storia e realtà”.
“Occorre che con audacia e con intelligenza ci si sappia liberare da ogni scolastica applicazione della nostra dottrina intesa come dogma, o da orientamenti che non sono più adeguati all’esperienza e alle condizioni storiche attuali, per camminare verso vie nuove di avanzata verso il socialismo”.
“La nostra principale «anomalia» rispetto a diversi altri partiti comunisti e operai è che noi siamo convinti che nel processo verso questa mèta bisogna rimanere – e noi rimarremo – fedeli al metodo della democrazia”.
“Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi, può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La prova per questo obbiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita”.
“Quando si chiedono sacrifici alla gente che lavora, ci vuole un grande consenso, una grande credibilità politica e la capacità di colpire esosi e intollerabili privilegi”.
“La nostra lotta unitaria è rivolta a realizzare una società nuova – socialista – che garantisca tutte le libertà personali e collettive, civili e religiose, il carattere non ideologico dello Stato, la possibilità dell’esistenza di diversi partiti, il pluralismo della vita sociale, culturale, ideale”.
“Se i giovani si organizzano, si impadroniscono di ogni ramo del sapere e lottano con i lavoratori e gli oppressi, non c’è scampo per un vecchio ordine fondato sul privilegio e sull’ingiustizia”.