Che i Simpson abbiano nella loro vita anticipato alcuni dei fatti storici più importanti degli ultimi anni, dalla scoperta del bosone di Higgs, alla pandemia, è risaputo. Ma la scoperta rivelata qualche giorno fa dimostra che (forse) le creature di Matt Groening sono sempre esistite. Anche nel passato. Una figura somigliantissima a Marge Simpson, infatti, è stata ritrovata all’interno di un sarcofago egizio di 3.500 anni, in un antico cimitero di Minya, in Egitto.
Il disegno, posizionato sulla base della bara, è inequivocabile: la ragazza ha i capelli a cilindro blu come Mrs. Simpson. Le pelle è gialla e persino il vestito è identico. Stesso colore verdolino, senza spalline. Manca solo il filo di perle ma è un dettaglio minimo.
In realtà, anche se questo può frenare gli entusiasmi, la donna immortalata nel sarcofago è semplicemente la defunta, come sottolineano gli esperti. Sono i resti di Tadi Ist, figlia del sommo sacerdote di El-Ashmunein.
Nella bara spicca appunto il disegno di Tadi Ist, circondato da alcune sacerdotesse che raffigurano le 12 ore del giorno. La mummia, trovata in ottimo stato, aveva una maschera e un abito di perline.
Tuttavia, è bastato poco per scatenare i commenti dei fan sui social. Invero, anche alimentati dalla simpatia del capo degli scavi, ex segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità egiziane, Mostafa Waziri che avrebbe sottolineato come una semplice coincidenza, possa in realtà far capire come arte e cultura si intersechino nel tempo.
Su Reddit, invece, i fan della serie animata non hanno lesinato parole. “L’Egitto ha predetto i Simpson!”, ha detto un utente. “Gli Egiziani e i Greci erano vicini. Non è così folle immaginare che abbia sposato Homer”, ha fatto eco un altro, giocando sull’assonanza tra Homer e Omero.
Il cimitero di Minya ospitava anche i resti di alti funzionari e sacerdoti del Nuovo Regno, vissuti tra il 1550 a.C. e il 1069 a.C.Tra questi, grande interesse ha suscitato un altro sarcofago in legno risalente alla fine della XX dinastia, forse appartenuto a Nany, intrattenitrice del sommo sacerdote Djehouti. Tra i ritrovamenti, anche un papiro che descrive il Libro dei Morti. Una raccolta di incantesimi usati dagli antichi egizi per facilitare l’ingresso nell’aldilà.