Il film Vita segreta di Maria Capasso di Salvatore Piscicelli finisce con Maria (Luisa Ranieri) che uccide il suo compagno, Gennaro (Daniele Russo), titolare di un autosalone ricco e colluso con la camorra. Maria aveva scoperto che Gennaro aveva una relazione con sua figlia Angela (Marcella Spina) e lo incastra dicendogli che acconsente al loro rapporto, purché intesti alla ragazza la casa in cui Maria vive con gli altri figli. Dopo la firma del contratto, lo incontra con un pretesto e lo uccide con una pistola col silenziatore.
Facciamo un piccolo passo indietro, per una spiegazione del finale più approfondita. Maria è una bellissima donna senza scrupoli che dopo la morte di suo marito, a causa di un tumore, si ritrova a dover crescere i suoi figli senza un sostegno economico adeguato. La Capasso inizia a frequentare Gennaro, un uomo ricco e inserito in un giro di spaccio ad altissimo livello. Ben presto, su incarico di Gennaro, Maria fa dei viaggi per aiutarlo a trasportare la droga, poi allo scopo di rilevare il salone di manicure dove lavora, accetta di uccidere un uomo per 150mila euro.
Quando Gennaro inizia a frequentare la figlia di Maria, la donna studia un piano. Dice a Gennaro che acconsente che lui frequenti Angela a patto che lui le intesti l’abitazione dove Maria vive con i figli. Dopo la firma del contratto, Maria raggiunge Gennaro a casa chiedendogli di esporre due clausole e lo uccide.
Successivamente Maria si reca spontaneamente alla polizia e dice che lei e Gennaro stavano insieme e non lo sentiva da giorni. Per lei era un compagno bravissimo e generoso e in lacrime assicura agli agenti che ignorava che fosse coinvolto in attività illecite.
Quando Maria scopre che sua figlia è incinta, teme che questo possa mandare all’aria i suoi piani ma, senza troppe difficoltà, convince Angela a non dire nulla. Il film finisce con Maria che va ai giardinetti con una carrozzina ed un neonato, ma non è il figlio postumo di Gennaro. La ragazza infatti ha avuto un aborto spontaneo e successivamente ha sposato un ricco importatore di baccalà, quindi il bambino è il figlio di suo marito.
Nel finale, la protagonista si ritrova a vivere una vita gratificante. Su quello che ha fatto, si giustifica dicendo che ha solo “impedito che quelli che stritolano e sfruttano i poveri la vincessero”. Inoltre ha “capovolto i parametri” e adesso è una nonna e un’imprenditrice di successo.
Molti spettatori hanno ipotizzato che la vita segreta di Maria Capasso sia tratto da una storia realmente accaduta, ma il regista ha spiegato che il film (tratto dal suo romanzo omonimo) è una storia inventata che tuttavia descrive un contesto sociale realistico.