Fino ad ora sono una settantina le vittime in Giappone, la cui morte potrebbe essere legata a un integratore a base di riso rosso fermentato, contro il colesterolo. La Kobayashi Pharmaceutical sta indagando per cercare eventuali connessione tra il prodotto e il loro decesso, dopo che ad aprile aveva certificato la morte di 4 persone che avevano assunto le pillole con beni koji.
A rivelarlo è stato il The Japan Times, lunedì scorso. L’integratore non è più in commercio, ma questo non ha risparmiato all’azienda una durissima reprimenda da parte del Ministero della Salute.
In una nota diffusa, il ministro della Salute, Zeiko Takemi ha spiegato:
“È estremamente deplorevole. Le indagini sui casi mortali non possono essere lasciate alla Kobayashi Pharmaceutical, e il ministero se ne occuperà direttamente“.
La casa farmaceutica era stata messa sotto inchiesta dal Ministero all’inizio di quest’anno per il possibile collegamento tra i problemi di salute, registrati da circa 1.800 persone.
Perché sarebbero pericolosi questi integratori? Le persone che hanno chiesto assistenza hanno segnalato danni ai reni. E nei casi più gravi cancro, infarto cerebrale, polmonite e dissezione aortica.
Il beni kōji si ottiene dalla fermentazione del riso con una muffa di colore rosso-violaceo chiamata monascus purpureus. Viene normalmente usato come colorante alimentare e ha doti importanti nel contrasto del colesterolo.
Gli esperti spiegano che in sé il riso rosso fermentato non provoca alcun problema. La mortalità del prodotto in questione, semmai, è da ascrivere a qualche sostanza non precisata che ha in qualche modo compromesso parte della produzione di integratori. Con ogni probabilità, delle micotossine legate ad alta presenza di citrinina.
Il presidente della Kobayashi, Akihiro Kobayashi ha detto di essere affranto per aver causato al pubblico una grande preoccupazione. Aggiungendo che prende molto seriamente l’indagine ministeriale.