L’uomo dei sogni, cult movie del 1989 con Kevin Costner ha un’impianto narrativo di finzione, ma nel film si citano un personaggio e un evento reali. Si tratta dello scandalo dei Black Sox del 1919 e di Shoeless Joe Jackson che in qualche modo si intrecciano alla storia del film. Quella di un uomo, Ray Kinsella, che costruisce un campo da baseball vicino a casa sua per permettere, magicamente, a quei leggendari giocatori di tornare a vivere.
Cerchiamo di capire cos’abbia rappresentato quello scandalo. In America il baseball è una questione serissima, esattamente come il calcio in Italia. Lo scandalo dei Black Sox, chiamato così perché macchiò il candore dei White Sox (i calzini bianchi) fu uno degli episodi più controversi nella storia del glorioso sport. La squadra di Chicago era una delle più forti del campionato ed era pronta a sfidare i Cincinnati Reds nelle World Series. Quello che nessuno sapeva è che dietro le quinte si stava organizzando una delle combine più scioccanti dello sport americano.
La mafia in campo
Il boss ebreo Arnold Rothstein, mentore di Lucky Luciano, infatti, approfittando dei malumori di cui aveva avuto notizia all’interno dei White Sox, nei confronti del proprietario, Charles Comiskey, uomo dal leggendario braccio corto, pagò otto di loro per perdere contro i Cincinnati Reds.
A essere coinvolti furono Eddie Cicotte, Oscar “Happy” Felsch, Arnold “Chick” Gandil, Fred McMullin, Charles “Swede” Risberg, George “Buck” Weaver, Claude “Lefty” Williams e “Shoeless” Joe Jackson.
Shoeless Joe Jackson era esterno sinistro di grande talento che giocava a piedi nudi durante le partite di allenamento. Da qui, il suo soprannome “scalzo”. Di tutti i giocatori che parteciparono allo scandalo, quella di Jackson fu la più controversa. Poiché egli aveva stabilito il record delle World Series con 12 battute in base. Ciò, però, non lo salvò.
La ricostruzione dello scandalo Black Sox
Tutto ebbe origine dalla ribellione di un gruppo di giocatori che si sentiva tradito per non essere stato premiato dopo la vittoria nelle finali di Lega. Secondo la dettagliata ricostruzione dello storico David Pietrusza, Rothstein ebbe un ruolo chiave nella combine. Che faceva parte di un gruppo più ampio di attività illegali legate per lo più al gioco d’azzardo e alle scommesse clandestine.
La notizia della truffa fece il giro degli scommettitori della costa orientale che si lanciarono a pesce sull’affare, seguiti a ruota dagli allibratori del Midwest. Così, dopo una trattativa condotta da alcuni intermediari, i giocatori ebbero certezza che sarebbero stati pagati 10.000 dollari ciascuno.
Le World Series si giocarono al meglio delle nove partite e i giocatori ricevettero la somma pattuita dopo ogni partita persa. Sotto di due dopo le prime partite, i Sox provarono a farsi vedere in gara vincendo la terza. Sul 4-3 per Cincinnati all’ultima gara, ne sarebbe mancata solo una, col risultato già segnato.
Comiskey, che aveva capito cos’era successo, offrì ricompense a chiunque avrebbe offerto notizie sulla truffa. Che emerse relativamente in breve tempo. Il nome di Rothstein finì nelle testimonianze. Mentre Cicotte fu il primo ad ammettere l’addebito.
La crisi di Jackson
Il processo che seguì nel 1921 assolse Jackson e tutti gli altri imputati dalle accuse penali. Tuttavia, il commissario del baseball Kenesaw Mountain Landis li bandì tutti e otto a vita dal baseball professionistico. Un gesto duro che voleva in qualche modo restituire pulizia a uno sport come detto sacro. Jackson si appellò contro la squalifica, spiegando di non aver commesso più errori del solito durante le World Series del 1919. Tuttavia la squalifica fu confermata poiché accettò 5.000 dollari provenienti dagli scommettitori.
Come anticipato, queste due storie si sono collegate in qualche modo a L’uomo dei sogni perché Jackson, interpretato dal compianto Ray Liotta, è uno dei giocatori che torna “in vita” per giocare. Non è un caso che il romanzo che lo abbia ispirato, scritto da W.P. Kinsella, si intitolasse “Shoeless Joe”. In qualche modo trova una sorta di redenzione nel campo di baseball costruito da Ray Kinsella.