Mentre continuano le indagini per capire quali siano state le possibili motivazioni che hanno spinto il giovane Thomas Matthew Crooks a sparare contro Donald Trump, durante un comizio a Butler, emergono nuovi dettagli simbolici sull’arma utilizzata, il fucile semiautomatico AR-15. Non è un fucile come gli altri, è quello utilizzato di solito nelle stragi di massa che dilaniano gli USA da anni.
Per un ragazzo, dedito al culto dell’esercito e della guerra, l’AR-15 è l’incarnazione massima di un movimento politico che spinge ogni cittadino farsi giustizia da sé. L’AR-15 è un emblema talmente potente di questa ideologia da comparire sulle spillette di latta e sulle cravatte di alcuni membri repubblicani del Congresso. Nel febbraio 2023, infatti, Andrew Clyde (Georgia), George Santos (New York) e Anna Paulina Luna (Florida) mostravano con orgoglio i distintivi, simbolo del loro impegno nei confronti del Secondo Emendamento e del diritto degli americani a portare armi.
Nel Paese sono oltre 40 i milioni di modelli venduti fino a oggi. Prodotto alla fine degli anni ’50, il fucile semiautomatico nasce per scopi militari. Via via però si è diffuso anche tra i civili. La sigla del nome fa riferimento all’azienda ideatrice, ArmaLite. Mentre il 15 si riferisce al numero del modello di carabina, il quindicesimo per l’appunto.
Questo tipo specifico di fucile è prodotto solo dalla Colt. Ci sono poi i cosiddetti AR-15 style, come quello usato da Thomas Matthew Crooks, altrettanto venduti con prezzi di ogni tipo.
Che caratteristiche ha? L’AR-15 ha un caricatore capiente, circa 100 pallottole, motivo per cui è la scelta preferita da chi deve colpire più soggetti a distanza di tempo ravvicinata. Il fucile a colpo singolo può esplodere 60 colpi al minuto. Costa 1.000 dollari
L’elenco di stragi compiute dall’AR-15 è desolante.
Lo troviamo nell’eccidio della Convent School di Nashville, dopo lo scorso marzo Audrey Elizabeth Hale uccise tre bambini, la preside, il custode e una supplente dell’asilo. L’AR-15 è stato impiegato nella strage alla scuola elementare di Sandy Hook, nel Connecticut, nel 2012 (28 morti). E nel 2017 nella sparatoria di Las Vegas costata la vita a 60 persone. Per arginare il pericolo, l’arma fu messa al bando dal 1994 al 2004, dalla presidenza Clinton. Davanti al mancato rinnovo del divieto, però, le vendite negli ultimi 20 anni sono salite alle stelle.