Quando il 18 luglio del 2019 morì Luciano De Crescenzo, in tante e tanti ebbero la sensazione di aver perso un amico. Una figura saggia in grado di risolvere i piccoli e grandi dilemmi della vita con freddure ironiche, a volte spassose. Sempre intelligenti. Filosofo, scrittore, regista, attore. L’ex ingegnere Luciano De Crescenzo è stato davvero un intellettuale poliedrico, affascinato dal sapere.
Per questo abbiamo raccolto 50 frasi che in qualche modo rappresentano la sua idea della vita. In queste riflessioni c’è tanta Napoli, la sua città adorata e a volte combattuta. Ma si parla anche d’amore, di morte, di televisione e cultura. Sempre con un tocco soave. Come solo il professor Bellavista avrebbe saputo fare.
“In ogni storia d’amore c’è sempre uno che si annoia e uno che soffre”.
“A volte penso addirittura che Napoli possa essere ancora l’ultima speranza che resta alla razza umana”
“A Napoli il semaforo rosso non è un divieto, è solo un consiglio”.
“Non è la velocità o la potenza del cervello a distinguere l’uomo dalla macchina, bensì l’ironia”.
“Una volta si diceva: t’amerò per tutta la vita. Ma la vita media era di 45 anni. Oggi è meglio non sbilanciarsi”.
“La lunghezza effettiva della vita è data dal numero di giorni diversi che un individuo riesce a vivere. Quelli uguali non contano”
“In genere passiamo la gioventù a rovinarci la salute e la vecchiaia a curarla”.
“Fare filosofia vuol dire misurare la vita con il metro della morte”.
“La solitudine in sé stessa non è né brutta né bella. La solitudine è un accrescitivo, è una lente d’ingrandimento: se stai male e sei solo, stai malissimo, se stai bene e sei solo, stai benissimo. Il guaio è che in genere si sta più male che bene”.
“Al Niente preferisco l’Inferno, se non altro per la conversazione”.
“La gioventù, la maturità e la vecchiaia sono tre periodi della vita che potremmo ribattezzare “rivoluzione, riflessione e televisione””.
“La nostra forza è pensare che i cretini siano sempre gli altri”.
“La ricchezza è una condizione relativa: è ricco che guadagna di più di quanto spende e, viceversa, è povero chi ha esigenze superiori al reddito”.
“A volte conviene morire per essere un pochino rivalutati”.
“Per farsi un amico ci vuole quasi una vita. Bisogna essere stati poveri insieme e qualche volta felici”.
“L’innamoramento è una forma di esaurimento nervoso”.
“La parola esagerazione non esiste nel vocabolario dell’amore”
“Napoli per me non è la città di Napoli ma solo una componente dell’animo umano che so di poter trovare in tutte le persone, siano esse napoletane o no”.
“Non bisogna essere superstiziosi. Oltre tutto porta male”.
“Se viene fatto con amore il caffè può diventare buonissimo. Il caffè da dentro alla caffettiera lo sente se c’è simpatia tra chi lo sta facendo e chi se lo deve bere”
“Il Dubbio è il padre delle massime virtù dell’uomo: la Curiosità e la Tolleranza”.
“È facile amare l’umanità, difficile è amare il prossimo”.
“La morte, se somiglia allo spegnersi di una luce non mi spaventa: tutt’al più mi scoccia. L’unica cosa che mi spaventa è il dolore”.
“Molti studiano come allungare la vita, quando invece bisognerebbe allargarla”
“Le donne mi piacciono ancora, ma non mi ricordo più il perché”.
“Io non sono te e tu non sei me. Però, tutti e due siamo noi”.
“Il segreto della vita è la distrazione, ovvero il dimenticarsi che esiste la morte”.
“Nella vita per ogni sorriso che ti risparmi c’è almeno un sorriso che ti perdi”.
“Il fine della vita è il piacere, ma non il piacere dei dissoluti e dei gaudenti, come credono alcuni ignoranti che non ci vogliono capire, bensì il non soffrire, per quanto riguarda il corpo, e il non turbarsi per quanto riguarda l’anima”.
“Sono affetto dal Dubbio Positivo. Ho sostituito il verbo “credere” con il verbo “sperare””.
“Tra tutte le moderne invenzioni (la televisione, l’automobile, il telefono, internet e via dicendo) la migliore è l’anestesia”.
“Undicesimo comandamento: “Mettiti sempre nei panni di chi ti sta di fronte”.
“Chi possiede delle certezze d’acciaio è convinto di sapere tutto, e dunque inaridisce la propria voglia di apprendere”.
“E quando dico ‘lavoro’ non penso ad una fatica, ad un supplizio che uno deve sopportare dalla mattina alla sera per rendersi indipendente dal punto di vista economico, ma ad una opportunità che Dio ci ha offerto per dare più senso alla nostra esistenza. Ricordatevi quello che vi dico: una cosa è “fare” il tabaccaio, e una cosa è “essere” tabaccaio”.
“Lo sconto è un atto d’amore del venditore per il compratore. In un paese veramente civile lo sconto dovrebbe essere obbligatorio e diverso da persona a persona”.
“Quando hai paura di qualcosa cerca di prenderne le misure e ti accorgerai che è poca cosa”
“La nostra non è più l’epoca dei legami, ma delle connessioni”.
“Non esistono razze, categorie o popoli cattivi, ma solo singoli individui non dotati di pietas”.
“L’animo umano ha bisogno di nutrirsi di speranza, così come lo stomaco ha bisogno di cibo”.
“E dire che se nascevo in America non avrei mai conosciuto Totò. Pensate che disgrazia!”
Il Disordine è simpatico e l’Ordine è antipatico: su questo non ci sono dubbi.
“Ulisse non è un personaggio ma è una mania. Una mania che costringe l’uomo a partire. Sempre”.
“Il passato non sta mai fermo un attimo: è mobile come una bandiera in una giornata di vento”
“La povertà del futuro sarà l’ignoranza, e le differenze sociali degli anni a venire saranno stabilite, più che dal denaro, dalla cultura di chi sa qualcosa e di chi non sa niente”.
“Bisognerebbe sempre ricominciare da capo, avere una seconda vita, come chi ha un secondo lavoro”.
“Il massimo della vanità è scrivere i propri pensieri, nascondere il quaderno e sperare che qualcuno lo trovi”.
“Spesso fa più male la paura di morire che la morte”.
“L’albero di Natale è bello solo quando è finito e quando si possono accendere le luci, il presepe invece no, il presepe è bello quando lo fai o addirittura quando lo pensi”.
“Alcuni temono che la Felicità sia un bene molto lontano, quasi irraggiungibile, motivo per cui corrono a più non posso nella speranza di avvicinarla, senza mai rendersi conto che più corrono e più se ne allontanano”.
“Mi dicono che è stato inventato un orologio nucleare che può sbagliare di un secondo ogni tre milioni di anni. Pazienza, dico io, chiederemo scusa per il ritardo”.