Franca Valeri, conosciuta anche come “La figlia della Sora Augusta, quella maritata Cecioni“, è stata una delle attrici italiane più incredibili e di talento, capace di amare il teatro e il suo mestiere quasi fino all’ultimo dei suoi giorni. La sua, infatti, è stata una vita dedicata all’arte, alla cura dell’ironia e alla presentazione di un modello di donna nuovo, più moderno e consapevole.
La lunga esistenza della Valerie, però, arrivata praticamente ai 100 anni, è stata costellata anche da due grandi amori. Il primo è stato quello per Vittorio Caprioli. Una relazione, la loro, durata 14 anni dal 1960 al 1974 e basata sull’amore comune per il teatro e la recitazione. Insieme, infatti, hanno fondato il Teatro dei Gobbi dove l’attrice portò le sue maschere.
I due si sono conosciuti a Parigi dove Franca Valeri aveva iniziato a presentare i suoi indimenticabili monologhi. Da quel momento diventano inseparabili fino ad unirsi in matrimonio il 16 gennaio 1960, nella chiesa di Sant’Agostino a Ventimiglia. Con lui lavora in quattro film, Leoni al Sole, Parigi o cara, La manina di Fatma (episodio di I cuori infranti) e Scusi, facciamo l’amore?. La loro unione, però, termina con un divorzio a causa di diversi tradimenti. Caprioli, infatti, s’invaghisce di un’altra donna. E lei incontra il direttore d’orchestra Maurizio Rinaldi. Dirà a La Repubblica:
“Vittorio e uomo molto attratto dalle donne. Amava piacere e ci riusciva con la sua simpatia e qualche bassezza, tipo la chitarra e le canzoni napoletane raffinate, alla Murolo. Comunque era molto attaccato al nostro rapporto. Il mio guaio con gli uomini è stato sempre quello di rendermi indispensabile. Una specie di roccia, un sostegno nella vita e nel lavoro. Intanto loro facevano un po’ quello che volevano. Non ho mai fatto scenate né sventolato valigie. Con Vittorio è durata una decina d’anni. Poi, per trent’anni, sono stata con un vero, grande traditore. I direttori d’orchestra sono così: pericolosissimi. Magnetici poli d’attrazione“.
La storia con Rinaldi dura trent’anni e, come Franca Valeri ha spesso ricordato, può essere definita il suo grande amore. Lui è più giovane di lei di 14 anni ma questo non rappresenta un ostacolo, nonostante le consuetudini sociali non li vedano di buon occhio. Ad unirli c’è anche la passione per l’Opera.
Non è un caso, dunque, che insieme fondino un premio annuale per cantanti lirici intitolato al baritono Mattia Battistini. Oltre a questo, poi, nel corso degli anni, la Valeri ha curato la regia di diverse opera dirette dal suo compagno. Il loro sodalizio, privato e professionale, però, s’interrompe nel 1995, quando Rinaldi muore lasciandola, però, con il ricordo di un grande amore.
Anche Rinaldi le fu infedele. A proposito di gelosia, disse sempre a La Repubblica:
“Tutti sono gelosi. Anche i cani. Anzi: i cani moltissimo. Ma quando si ama qualcuno è più affascinante possederlo con i gesti della vita che con quelli del sesso. Lui faceva sempre un bagno caldo prima di dirigere. Mentre lo insaponavo vedevo dalle sue labbra che ripassava la partitura. Poi uno scatto: “Basta. Mica so’ sporco”. Che una stesse nel suo letto mezz’ora prima d’incontrarlo non mi faceva piacere, ma se gli avesse lavato i capelli l’avrei uccisa“.