The Untouchables – Gli Intoccabili, film di Brian De Palma, finisce con la condanna in aula, per reati di evasione fiscale, del famoso gangster Al Capone (Robert De Niro), dopo la conclusione delle lunghe indagini condotte dall’agente governativo Eliot Ness (Kevin Costner) e dalla sua squadra per cercare di incastrarlo. Il film è liberamente ispirato a The Untouchables, volume di memorie scritto nel 1957 da Ness, che, a capo di un’unità scelta di incorruttibili (gli “intoccabili” del titolo) lungo gli anni ’20 del Novecento, all’epoca del Proibizionismo, fronteggiò la criminalità organizzata di Chicago, il cui massimo esponente era appunto il celeberrimo Al Capone.
La pellicola aderisce solo parzialmente ai reali fatti storici, e presenta una storia in cui a dominare è lo scontro, prima a distanza, poi ravvicinato, tra i due poli, la legge, rappresentata da Ness (Kevin Costner) e il crimine, incarnato da Capone (Robert De Niro): nella realtà, Ness e la sua squadra non si occuparono mai direttamente degli indagini su Capone, e i due, diversamente da quanto accade nel film, non si incontrarono mai personalmente.
Il punto di svolta narrativo del film è l’omicidio dell’agente James Malone, interpretato da Sean Connery, stretto collaboratore di Ness, da parte di un gruppo di uomini di Capone, guidati dal luogotenente Frank Nitti; Malone, reo di aver scoperchiato il sistema di corruzione ai più alti livelli delle forze di polizia locali, viene crivellato di colpi nella sua abitazione, prima che Ness e l’agente scelto George Stone (Andy Garcia) possano giungere sul luogo per salvarlo. A quel punto, Ness e Stone si dirigono alla Union Station di Chicago per intercettare Walter Payne, contabile di Capone, prima che salga su un treno per Miami e sfugga quindi alle forze dell’ordine; segue una delle scene più famose della storia del cinema recente, ovvero la sparatoria tra Ness e Stone da una parte, e gli uomini di Capone a guardia di Payne, dall’altra; De Palma qui omaggia direttamente la scena della carrozzina de La corazzata Potemkin, tramite l’utilizzo di slow-motion e montaggio alternato, tra la carrozzina che, senza controllo, scivola lungo la scalinata della stazione, gli sguardi terrorizzati della madre, e i momenti del conflitto a fuoco. Tutto finisce bene, gli uomini di Capone vengono sterminati e Payne viene preso in custodia per essere poi condotto a testimoniare.
Nel corso dell’udienza, Payne ammette l’evasione fiscale perpetrata per conto di Capone che, tuttavia, sembra stranamente calmo di fronte allo svolgersi degli eventi. Ness si accorge allora che Nitti è entrato in aula con una pistola, seppur non in vista, e chiede all’usciere di farlo allontanare. Seguitolo all’esterno dell’aula, e dopo averlo perquisito, Ness si rende conto, a causa di una nota su una scatola di fiammiferi, che era stato proprio Nitti a uccidere Malone; ne segue uno scontro a fuoco, e il malavitoso fugge sul tetto dell’edificio, tallonato da Ness. Qui la sparatoria tra i due prosegue e dopo essere stato graziato una prima volta dall’agente, Nitti, ormai sicuro di farla franca, confessa di aver ucciso Malone; per tutta risposta, Ness lo scaglia violentemente giù dal tetto, uccidendolo.
Al ritorno in aula, Ness riceve da Stone una lista, trovata nella giacca di Nitti, con i nomi dei giurati del processo; l’agente capisce così che l’intera giuria è stata corrotta, e persuade il giudice a sostituirla interamente con quella di un altro processo in corso in quel momento. Visti gli sviluppi, l’avvocato di Capone decide di chiedere a nome del suo cliente una dichiarazione di colpevolezza, senza quindi attendere il verdetto. Capone viene portato via in preda all’ira, mentre vomita insulti all’indirizzo di Ness, riassunti nell’iconica frase: “Sei solo chiacchiere e distintivo”.
The Untouchables – Gli intoccabili si chiude con il saluto tra Ness e Stone che torna alla sua ordinaria attività di poliziotto, non prima di aver ricevuto in dono il medaglione di S. Giuda di proprietà di Malone. All’uscita dal suo ufficio, Ness incontra un reporter che gli annuncia la prossima probabile abrogazione della legge sul Proibizionismo, domandandogli cosa farebbe in quel caso. “Andrò a bere qualcosa”, è la risposta di Ness.