Il 6 agosto 1945, alle ore 8.15 del mattino, l’aereo militare americano Enola Gay sganciare Little Boy, la prima bomba atomica sulla città di Hiroshima causando gli effetti di una distruzione di massa mai vista fino a quel momento. Un evento replicato tre giorni dopo su Nagasaki. In quel caso a colpire è la bomba Fat Man, fatta cadere dall’aereo Bockscar. Le immagini dei due funghi atomici e, soprattutto, dei terribili effetti suoi pochi sopravvissuti, hanno fatto il giro del mondo e sconvolto l’opinione pubblica riguardo l’utilizzo delle armi atomiche.
A distanza di quasi ottant’anni da quel momento, le due città giapponesi portano ancora i segni di quella decisione devastante. Un attimo che ha segnato per sempre il loro destino, dividendo la storia del Giappone tra prime e dopo la bomba atomica. In questo senso Hiroshima e Nagasaki sono diventate due centri della memoria, pur dimostrando un’incredibile capacità di rinascita. E, proprio per questo motivo, è necessario inserirle all’interno di un viaggio in Giappone, per ripercorre la Storia e i danni prodotti dall’uomo come monito per non replicarli mai più.
Hiroshima e il suo Parco della Pace
La prima tappa, dunque, non può che essere Hiroshima con il Museo e il Parco della Pace. Raggiungere la città è piuttosto semplice, soprattutto con i mezzi nipponici. Da Tokyo, infatti, sono necessarie 4 ore di treno, mentre da Osaka solamente 2. Tappa fondamentale, comunque, è il Museo e il Parco della Pace, due luoghi interamente dedicati alla memoria del 6 agosto e non facili da sostenere dal punto di vista emotivo. A colpire dritto al cuore è soprattutto il Museo. Qui, infatti, si ripercorrono i drammatici momenti successivi allo sgancio dell’atomica ma con un’incredibile oggettività.
Una volta, però, arrivati all’orologio fermo all’ora dello scoppio, mantenere un certo distacco emotivo è quasi impossibile. Qui, infatti, è ancora presente l’ombra di una persona impressa per sempre su di un muro, oltre agli oggetti carbonizzati delle altre vittime. Ancora più toccante, però, è la possibilità di parlare con quelli che vengono chiamati gli hibakusha, ossia i sopravvissuti. Ovviamente è necessario conoscere un pò di giapponese o essere accompagnati da un traduttore.
Per riequilibrare gli animi toccati da questi luoghi, poi, è consigliabile trascorrere del tempo nel Parco Memoriale della Pace. Si tratta di un luogo tranquillo e dedito alla meditazione dove è presente la Campana della Pace e, soprattutto, il monumento dedicato alla piccola Sadako, morta a causa delle radiazioni prima che potesse finire di fare le mille gru origami che credeva l’avrebbero fatta guarire.
L’Isola di Miyajima per ritrovare l’armonia
Hiroshima, però, non è solo unl “monumento” perenne ad una ferita profonda e difficilmente guaribile. Al suo interno, infatti, esistono anche degli angoli particolarmente armoniosi e dediti alla bellezza estetica. Uno di questi è proprio l’isola di Miyajima. Questa si trova di fronte alla baia di Hiroshima ed ha tutto il fascino di un luogo magico. Il primo elemento incredibile è rappresentato proprio dai suoi abitanti, ossia i cervi sacri. Il secondo, invece, è la presenza del santuario di Itsukushima, che sorge in riva al mare. Durante l’alta marea, poi, si trasforma in una vera e propria isola. Il modo migliore per vivere questo luogo, comunque, è prendere un traghetto con cui raggiungere l’isola e decidere di soggiornare almeno una notte in una delle locande tradizionali. Sarà un modo perfetto per ritrovare equilibrio e pace dopo le emozioni suscitate dalla visita al memoriale della bomba atomica.
Nagasaki e il ricordo di Fat Man
A Nagasaki la vita si è fermata il 9 agosto alle ore 11.02. In quel preciso istante, infatti, la bomba sganciata dagli americani ha causato la morte di 150000 persone. Inevitabile, dunque, che anche qui sia presente il Museo della Bomba Atomica con relativo Parco della Pace. Un elemento, questo, molto importante visto che rappresenta un atteggiamento rivolto alla conciliazione e non al rancore. Proprio qui è segnalato l’epicentro dell’esplosione, ma sono presenti anche molti monumenti donati da diversi paesi. La presenza più imponente, però, è quella della Statua di preghiera alla Pace. Un luogo simbolico proprio per riflettere sulla possibilità di trovare soluzioni alternative a quelle belliche e distruttive.
La città dei templi
A differenza di Hiroshima, Nagasaki offre la possibilità di addentrarsi in una passeggiata tutta spirituale tra i suoi molti templi. Sono tutti luoghi di silenzio e raccoglimento che sembrano ammantati di una magia senza tempo. Per scoprire, infatti, è necessario addentrarsi lungo le colline, visto che molti sono “protetti” e celati dalla vegetazione circostante. Uno dei più interessanti, comunque, è quello di Kofukuji, anche se il principale è SuwaJinja. In entrambi i casi esercitano suoi visitatori un fascino particolare, dando l’illusione di averli condotti in un viaggio nel tempo o all’interno di uno dei mondi fantastici descritti da Miyazaki. Non è escluso, d’altronde, che al loro interno si possa nascondere una città incantata.