La comodità e il comfort del letto (Bruno Barbieri docet) è uno degli aspetti maggiormente considerati, insieme al livello di pulizia, per valutare la qualità di una camera d’albergo e della struttura stessa. Per questo motivo da qualche tempo si fa ricorso ad un accessorio diventato per molti insostituibile. Si tratta del topper, ossia una sorta di materassino trapuntato che viene inserito proprio tra il materasso e il coprimaterasso. Questo per rendere più gradevole il contatto del corpo con il letto. Dalla messa in onda del programma 4 hotel, condotto da Bruno Barbieri, nessuno in Italia conosceva il ruolo chiave di un topper. Invece, grazie ai proseliti dello chef più esigente del piccolo schermo, questo accessorio è diventato un vero oggetto di culto.
In sostanza, dunque, si tratta di una sorta di correttore usato per andare a modificare, in qualche modo l’accoglienza della superficie a seconda delle esigenze del cliente. Grazie al suo utilizzo, infatti, un materasso troppo rigido può essere ammorbato ed uno troppo morbido reso più duro.
Stabilito questo, però, quale tipo di topper deve acquistare un hotel per essere considerato di prima categoria? Le strutture più importanti hanno decisamente abbandonato l’idea di servirsi di modelli con l’anima in memory o altri poliuretani espansi. Al contrario solitamente si scelgono topper alti dai 3 agli 8 cm, con un’anima indeformabile. Per questo motivo, dunque, è essenziale verificare il peso per determinarne la consistenza. In caso contrario, infatti, si avrebbe l’effetto di stendersi su un piumino o su una trapunta, anziché un topper.
Altro aspetto da non dimenticare, poi, è la traspirazione. Per questo motivo sarebbe opportuno scegliere un’opzione strutturata da due strati soffici con una camera interna per creare il microclima ideale grazie al ricircolo dell’aria interno garantito. Tra i vantaggi dell’inserimento di un topper, infatti, c’è anche quello della regolamentazione della temperatura corporea, garantendo una traspirazione perfetta.