Daniele Silvestri ha sempre amato le collaborazioni con i registi, concedendosi anche il lusso di un piccolo cameo come nel film di Massimiliano Bruno, Confusi e felici. Non è un caso che il film più visto in Italia della scorsa stagione, C’è ancora domani, di Paola Cortellesi, abbia una sua canzone, A bocca chiusa, nella scena cruciale della storia. Con Tutta colpa di Freud, nel 2014, firmò anche il brano title-track della colonna sonora dell’omonima commedia di Paolo Genovese. Una sorta di rom-com che ruota attorno alla crisi sentimentale di tre giovani donne, Anna Foglietta, Vittoria Puccini e Laura Adriani, figlie dello psicanalista Marco Giallini.
E di crisi sentimentale parla proprio il pezzo di Silvestri, in cui il protagonista si rivolge a un amore che non riesce a dimenticare. Lui (dice) per colpa di Freud e dei suoi sordidi inganni. Davvero è stato l’inconscio a far casino? Come sempre Silvestri ha una risposta ironica spiegando che a volte l’inconscio parla, ma non si risponde mai (a dovere). Quindi, forse, le responsabilità dei nostri gesti, secondo il cantautore romano dovrebbero essere trovate altrove.
Tutta colpa di Freud, testo
Nel giardino di Psiche
in sembianze di Dio
mi parlava l’inconscio
ma tanto a rispondere non ero mai io
No, non ero mai io
Tutta colpa di Freud
dei suoi sordidi inganni
se le cose fra noi
sono sempre le stesse da anni
e poi
è colpa sua
se non ti so dimenticare
Degli incontri imprevisti
delle scelte sbagliate
dei dolori pregressi
dei peccati commessi una sera d’estate,
delle mille promesse mancate.
La colpa sarà di chi le avrà ascoltate!
A cosa serve la scienza
a che serve il sapere
se la donna che voglio
non la posso nemmeno volere
È strano sai,
ti stupirei
mostrandoti le mie ossessioni
E la palla dei sogni
ma ne vogliamo parlare?
la verità è che i sogni sono immagini riflesse,
sono specchio d’acqua immobile e svaniscono
provandoli a toccare
Era colpa di Freud, eh
Tutta colpa di
tutta colpa di Freud
Perché è colpa di Wagner
se il giorno che ti ho vista
ho preso la mia vita
e l’ho lanciata alla conquista
com’è colpa di Dante
se resterò in silenzio
intanto che accompagni allegramente
la mia anima all’inferno
la mia anima all’inferno
La mia anima
la mia anima all’inferno
Nel giardino di Psiche
in sembianze di Dio
mi parlava l’inconscio
ma tanto, a rispondere non ero mai io
Ti voglio bene, ma
non posso stare qui
Ti voglio bene, ma capiscimi
Capiscimi
Ti voglio bene, ma
non posso stare qui
Capiscimi
Ti voglio bene, ma
(ti voglio bene ma)
non posso stare qui
(non posso stare qui)
Ti voglio bene, ma
(ti voglio bene ma)
capiscimi
Ti voglio bene, ma
(ti voglio bene ma)
non posso stare qui
(non posso stare qui)
Capiscimi
Perché è colpa di Wagner
se il giorno che ti ho vista
ho preso la mia vita
e l’ho lanciata alla conquista,
com’è colpa di Dante
se ti ascolto e resto fermo
intanto che accompagni allegramente la mia anima all’inferno
La mia anima all’inferno