Durante il suo discorso tenuto al Parlamento Europeo nel Giorno della Memoria del 2020, Liliana Segre ha fatto riferimento per la prima volta all’immagine della farfalla gialla. In modo particolare ha esortato le giovani generazioni ad essere come quell’emblema di leggerezza e vita, in grado di volare sopra i fili spianti. Nonostante tutto.
Ma da dove nasce questa immagine e per quale motivo è così importante per la senatrice, sopravvissuta ai lager di sterminio quando era solamente una ragazzina? La farfalla gialla si trova, per chiunque voglia vederla, a Praga. Nello specifico nel museo dei bambini del Lager di Terezyn. Qui i più piccoli venivano intrattenuti con delle recite e con delle matite colorate.
Una di loro, di cui la Segre non ricorda il nome, ha disegnato proprio quella farfalla che vola sopra il filo spinato. Tutti loro, però, poco dopo sono stati portati a Auschwitz ed uccisi per la sola colpa di essere nati ebrei.
Da quel momento, dunque, per la Segre quel disegno non solo è il simbolo della memoria, dovuto a tutti colori che non sono riusciti a sopravvivere a quel drammatico eccidio perpetrato dai nazisti. Ma è anche la spinta a cercare e nutrire comunque uno spirito vitale, un’intelligenza ed un’anima.
Tutti elementi essenziali per combattere i tanti e diversi fili spinati pronti ad alzarsi nuovamente. Perché, come Primo Levi raccontava durante i suoi incontri con i ragazzi delle scuole, il male non ha un unico volto o identità e, proprio per questo, è sempre pronto a ritornare in modi e forme diverse.