Il quadro ritrovato in una villa di Capri, negli anni ’60, e da quel momento nelle mani di un rigattiere di Pompei, Luigi Lo Rosso, è stato autenticato: è di Pablo Picasso. Tuttavia, manca ancora il riconoscimento ufficiale della fondazione degli eredi di Picasso per poter dire conclusa la vicenda. E questa tarderà ad arrivare.
La fondazione, infatti, è sempre molto reticente quando si parla di autenticazioni, per l’alto numero di richieste che arrivano ogni giorno. Eppure, molti enti ufficiali hanno dimostrato che il ritratto di Dora Maar sia vero.
Tutto inizia nel 1962, quando Lo Rosso, nel mezzo di un sopralluogo in una villa di Capri, trova questa tela molto particolare che riporta la firma Picasso. La porta a casa e la posiziona in salotto. Dopo qualche tempo lo appende anche nel ristorante di famiglia a Pompei, dove “lo sgorbio”, così lo soprannomina la moglie, attira l’interesse di un pittore di Roma. L’uomo, che ne intuisce il valore, gli consiglia di spostarlo da lì. Anche Lo Rosso si convince: se fosse vero?
Pensa allora di far autenticare l’opera che somiglia, in maniera incredibile, ad altri capolavori del pittore spagnolo. Inizia quindi una Via Crucis durante la quale l’uomo è anche accusato di ricettazione e per questo privato del quadro. A restituzione avvenuta Lo Rosso contatta Luca Gentile Canal Marcante, presidente di Arcadia, un ente privato che si occupa di tutela e conservazione dei beni culturali.
Entrano così in ballo altri esperti, tra cui Maurizio Seracini. Seracini è un ingegnere che si occupa di diagnostica per i beni culturali, un vero luminare, che è il primo ad autenticare la tela. Nelle ultime ore è arrivato anche l’accertamento della dottoressa Cinzia Altieri, grafologa forense, grafologa dell’arte e criminologa, che ha di fatto stilato la perizia richiesta dagli inquirenti. Inequivocabili le sue parole:
“La sottoscrizione dicente Picasso sul fronte del dipinto originale Buste de Femme ritratto di Dora Maar è autografa e riconducibile alla mano del maestro mentre non vi è alcuna evidenza che ne dimostri la natura apocrifa (falsa ndr)”.
Il valore stimato del quadro è di 6 milioni di euro: se ottenesse il riconoscimento da parte della fondazione, potrebbe valere il doppio. Il figlio di Lo Rosso, Andrea, ha spiegato che il quadro si trova in un caveau di Milano. In caso di riconoscimento, sarà messo all’asta.