L’ora legale, ossia la consuetudine di spostare l’orario per sfruttare al meglio la luce del sole, è un’intuizione che viene da lontano nel tempo. Tutto, infatti, risale ad un’idea di Benjamin Franklin nel XVIII secolo. Il celebre scienziato e politico statunitense, infatti, aveva proposto di spostare in avanti l’orologio durante i mesi estivi per risparmiare sulle candele, un bene prezioso ai suoi tempi.
Per vedere, però, l’applicazione effettiva di questa idea espressa nel saggio “Un progetto economico per diminuire il costo della luce” del 1784, è necessario attendere lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Anche in questo caso la motivazione alla base dello spostamento dell’ora è il risparmio dell’energia. Il primo paese ad introdurre l’ora legale nel 1916, dunque, è stata la Germania.
A seguirla è la Gran Bretagna ed altri paesi europei. Alla base di tutto, come accennato, c’è la necessità di risparmiare il carbone, fondamentale per lo sforzo bellico, ma anche il desiderio di sollevare il morale della popolazione sfruttando al meglio le lunghe giornate estive.
Anche l’Italia abbraccia queste necessità bellica. Al termine del conflitto, però, l’uso dell’ora legale rimane discontinuo e viene applicato a seconda del presentarsi di diverse emergenze economiche. Solo nel 1966 diventa una consuetudine costante, utilizzata proprio per ridurre lo spreco energetico e per adeguarsi con gli altri paesi europei.
Questi sono gli ultimi giorni di ora legale, in attesa dell’arrivo dell’ora solare dal prossimo 27 ottobre, che durerà fino al 30 marzo 2025.