La notizia è di quelle che farebbero entusiasmare Indiana Jones. Una squadra di archeologi della Northern Arizona University, guidati dall’antropologo Luke Auld-Thomas, ha individuato nella giungla messicana antiche strutture, sconosciute fino a oggi, risalenti all’epoca dei maya. La scoperta di questa città, ribattezzata Valeriana, è stata fatta nello stato meridionale di Campeche, nella penisola dello Yucatán. E potrebbe avere sviluppi importantissimi nello studio dell’antica civiltà mesoamericana. A renderla possibile l’utilizzo di una tecnologia, il lidar, che ha permesso ai tecnici di scansionare il terreno dall’alto. Così facendo, si sono accorti della presenza di edifici e insediamenti sotto la vegetazione.
Perché la scoperta è interessante? Per due motivi. Il primo è che ancora poco sappiamo di una delle più grandi popolazioni del centroamerica, che visse e prosperò dal tra il 300 e il 900 d.C.. Alla civiltà precolombiana dobbiamo dei capolavori assoluti come i templi cerimoniali e le maestose piramidi di pietra che troviamo in Messico, Honduras, Guatemala ed El Salvador.
Il secondo motivo, legato comunque al primo, è che non siamo stati in grado, fino a ora, di tracciare con esattezza i confini di questo “impero”. Anche per le particolari condizioni naturali dei luoghi, caratterizzati da una vegetazione lussureggiante. Secondo uno dei ricercatori, infatti:
“Per lungo tempo, la nostra conoscenza della civiltà maya era limitata a qualche centinaio di chilometri quadrati, mappati da archeologi che, con grande fatica, esploravano ogni metro quadro aprendo sentieri tra la vegetazione“.
Come aggirare questo ostacolo? Analizzando i dati cartografici di un’area di circa 122 chilometri quadrati attraverso il lidar. Quindi facendo una sorta di gigantesco scan. Il lidar, infatti, acronimo di light detection and ranging, è una tecnica di telerilevamento che utilizza laser a impulsi. I cui dati vengono incrociati assieme ad altri, raccolti attraverso sorvoli.
Il risultato è accurato dal punto di vista geografico e cartografico. E semplicemente straordinario dal punto di vista storico. Si tratta di un’enorme città antica che potrebbe aver ospitato dalle 30 alle 50.000 persone al suo culmine dal 750 all’850 d.C. . Essa è stata denominata Valeriana dal team in riferimento a una vicina laguna d’acqua dolce. Auld-Thomas ha dichiarato di non aver trovato solo aree rurali e piccoli insediamenti, ma una grande città con piramidi.