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Home » Spettacolo » Perché Il Cacciatore di Michael Cimino è stato ed è un film epocale?

Perché Il Cacciatore di Michael Cimino è stato ed è un film epocale?

L’8 dicembre 1978 la Premiere americana del cult movie, il cacciatore. Ecco perché lo ricordiamo ancora oggi.
Marco GrilloDi Marco Grillo8 Dicembre 2024
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Una scena di Il cacciatore con Robert De Niro
Una scena di Il cacciatore con Robert De Niro (fonte: Titanus)
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Tra le pellicole che caratterizzarono il periodo della New Hollywood, forse uno dei periodi più fiorenti a livello creativo dell’industria cinematografica americana, c’è la pellicola del regista newyorkese Michael Cimino: Il Cacciatore. Il film viene ricordato a 45 anni di distanza dalla sua uscita nelle sale, ma anche per essere stato un testamento cinematografico per una generazione segnata profondamente dalla guerra del Vietnam.

La grande metafora dell’opera è rappresentata dalla scena cult della roulette russa, che simboleggia non soltanto la grande intensità interpretativa degli straordinari Robert De Niro e Christopher Walken, ma anche la casualità e l’imprevedibilità della guerra, capace di trascinare un paese e una generazione sull’orlo del precipizio morale. Allora, la capitale Saigon è sia inferno che senso di colpa degli Stati Uniti, un paese nato nell’illusione della frontiera. Un’illusione che si fa dolore e rimpianto passato dell’intera collettività.

Una scena di Il Cacciatore
Una scena di Il Cacciatore (fonte: Titanus)

Oltre al forte messaggio di denuncia nell’essere un film che racconta la guerra nella sua inconsapevole negazione, Il cacciatore rappresenta l’elemento ambientale come specchio emotivo dei suoi personaggi.

Ne è esempio la scena in cui Mike (Robert De Niro) si rifiuta di sparare il suo unico colpo di fucile al cervo, simbolo della vita. Quell’unico colpo, il cui significato si ribalta totalmente nella citata scena della roulette russa. Portando successivamente il suo protagonista a perdere il suo contatto con la natura stessa e le sue forme.

Una narrativa – meravigliosamente contraddittoria – in tre atti, che nella sua grandezza filmica e produttiva (vincitrice di ben 5 premi Oscar) riesce tutt’oggi a far breccia nello sguardo e nella psiche di un cuore di tenebra in cerca di speranza, incarnato dalla meravigliosa Linda di Meryl Streep.

Tra gli episodi più difficili delle riprese vi furono però anche la malattia di John Cazale e le difficili riprese in Thailandia durante il colpo di stato del 1977.

John Cazale

La partecipazione di John Cazale al progetto era a forte rischio, a causa del peggioramento progressivo delle sue condizioni di salute dovute ad un cancro ai polmoni al terzo stadio. Nonostante la compagnia assicurativa fosse consapevole che l’interprete sarebbe morto prima della fine della produzione – negandogli il permesso – l’allora compagna dell’attore Meryl Streep e l’amico Robert De Niro garantirono la sua partecipazione. Quest’ultimo che pagò di tasca propria le spese assicurative. Le scene con protagonista lo stesso Cazale furono filmate per prime.

Colpo di stato in Thailandia del 6 ottobre 1977

Non molto diverso fu il periodo delle riprese in Thailandia, le cui locations sono state utilizzate per rappresentare varie zone del Vietnam all’interno della narrativa. Tra condizioni climatiche estreme, schiaffi a ripetizione per garantire il massimo realismo alle scene e un proiettile vero inserito nella pistola di scena, la produzione dovette fare i conti con il citato colpo di stato del 6 ottobre 1977 perpetrato dal generale Kriansak Chomanan.

La troupe, nonostante la difficile situazione politica nella regione, ricevette rassicurazioni e protezione sui set dallo stesso comitato rivoluzionario per poter continuare a svolgere il proprio lavoro.

 

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