Nino Sarratore è senza ombra di dubbio il personaggio della letteratura più odiato dal pubblico femminile. Figura cardine della tetralogia di romanzi di Elena Ferrante, L’amica geniale, è stato l’interesse amoroso di Lila, l’uomo della vita di Lenù, ma dietro di sé ha lasciato solo macerie e distruzione. Ora, Raffaella R. Ferré, scrittrice e collaboratrice di The Vision, Valigia Blu e Il Mattino dove cura la rubrica “Di riffa o di Raffa”, ha dedicato a questo archetipo maschile un saggio, Lo stronzo geniale – Guida Semiseria ai Nino Sarratore, edito da Colonnese, che scandaglia fin nei più piccoli anfratti la pericolosità di un antieroe del genere.
Chi è il Nino Sarratore? Potremmo dire che sia l’uomo apparentemente perfetto, ma privo della capacità di guardarsi davvero allo specchio. In dieci capitoli, con uno stile brillante e ironico, che apre riflessioni profonde sulle migliaia di ferite che il cuore si infligge, Ferré smonta il personaggio rivelandone la complessità psicologica.
L’autrice ha intervistato in esclusiva Francesco Serpico, il giovane Nino nelle prime stagioni di L’Amica Geniale (felice proprietario della bag con la scritta “Sarratore mer*a“. E ha dato anche spazio alle dichiarazioni pubbliche del nuovo Nino, Fabrizio Gifuni.
L’intento? Riconoscere i Sarratore nella propria vita, lasciandoli andare in maniera (si spera) definitiva. Proprio a questo, serve il test finale, da compilare con attenzione e leggerezza allo stesso tempo.
In un passo del libro si legge:
“Perché tutti abbiamo incontrato un Nino Sarratore fuori dalla pagina e dallo schermo. Il guaio è che, come Lila e Lenù, ci siamo sentiti attratti da lui, gli abbiamo voluto bene e abbiamo addirittura pensato di perdonarlo, almeno fino a un certo punto...”
Raffaella R. Ferré non è solo un’estimatrice di Elena Ferrante, la cui identità è al momento sconosciuta, ma una cultrice appassionata della sua opera. Chissà, che la scrittrice non possa avere il libro. Ferré ci ha raccontato che un tentativo lo farà.
“Lei è nei ringraziamenti. Per me è fonte di grandissimi insegnamenti. L’Amica Geniale è stata la mia amica per tanto tempo. Se questo libriccino, che è ironico ed è un tributo a suoi insegnamenti, esce adesso è perché non riesco a separarmi dall’Amica Geniale.
Spero, ma lo vedo come una specie di miracolo che Elena Ferrante, chiunque essa sia possa posare i suoi occhi sulla mia scrittura. Sì, è una possibilità nel novero tra le tante che mi ha dato l’Amica Geniale. Compresa quella di guardare con più chiarezza a questi personaggi nella vita reale. Proverò a farlo avere alla casa editrice“.