La legge marziale è uno strumento straordinario che consente a un governo di affidare il controllo civile alle forze armate in situazioni di emergenza nazionale. Il termine marziale deriva dal latino martialis e si riferisce a Marte, dio della guerra. Il termine è rimasto nel linguaggio corrente perché deriva alla Loi Martiale, istituita in Francia durante la prima fase della Rivoluzione francese. Si tratta, come detto, di una norma che si applica in casi di grave emergenza: guerra, ordine pubblico, golpe militare. In regime di legge marziale, si riducono alcuni dei diritti garantiti ai cittadini, i processi si accorciano e le pene inaspriscono. In certi Stati si può applicare anche la pena di morte, pur non essendo prevista nell’ordinamento giuridico. Poche ore fa, il presidente della Corea del Sud, Yoon Suk-yeol, ha dichiarato lo stato di legge marziale in risposta a quella che ha definito una crisi politica creata dall’opposizione.
Yoon ha accusato il Partito Democratico, che detiene la maggioranza in parlamento, di attività anti-statali e di collaborazione con forze filocomuniste.
In un discorso televisivo a sorpresa, il presidente ha spiegato che la decisione era necessaria per proteggere la libertà e la sicurezza della nazione contro forze interne che, a suo dire, stavano tentando di minare la democrazia liberale. Ha giustificato la mossa citando blocchi parlamentari, tentativi di impeachment di alti procuratori e una presunta incapacità di approvare il bilancio statale per il 2025.
Le misure imposte includono il divieto di attività politiche contrarie al sistema democratico, la censura dei media e il controllo delle pubblicazioni. Sono state proibite anche manifestazioni e scioperi che minano l’ordine sociale. Secondo il generale Park Ahn-soo, comandante della legge marziale, queste disposizioni mirano a garantire la sicurezza pubblica e a prevenire ulteriori disordini.
La dichiarazione di legge marziale ha avuto un impatto immediato sull’economia del paese. Il won sudcoreano ha subito un forte calo rispetto al dollaro, registrando il valore più basso degli ultimi due anni. Anche i mercati azionari hanno reagito negativamente, con perdite significative per le principali aziende sudcoreane.
Mentre alcuni cittadini sostengono le misure come necessarie per ristabilire l’ordine, altri le criticano come un abuso di potere che minaccia i diritti civili e la democrazia. La situazione rimane tesa, con il parlamento bloccato e i legislatori impossibilitati a riunirsi.