DeepSeek è una startup cinese fondata nel 2023 a Hangzhou da Liang Wenfeng, un ingegnere esperto e fondatore di un hedge fund, ossia un fondo di investimento alternativo, molto sofisticato, che massimizza i rendimenti e riduce i rischi. La società è diventata rapidamente un protagonista globale, grazie al lancio dei modelli di intelligenza artificiale DeepSeek-V3 e R1. Questi modelli non solo competono con i giganti statunitensi come OpenAI e Meta, ma lo fanno a una frazione dei costi, ribaltando le dinamiche del settore AI. DeepSeek-R1, per esempio, è 20-50 volte più economico da utilizzare rispetto ai modelli di punta di OpenAI.
L’aspetto che più sorprende è il costo di sviluppo. DeepSeek dichiara di aver speso meno di 6 milioni di dollari per il training del modello V3, un valore bassissimo rispetto ai miliardi investiti dai suoi concorrenti occidentali. La startup attribuisce il suo successo all’uso di tecnologie open source e all’ottimizzazione delle risorse, inclusa la combinazione di chip Nvidia A100, acquistati prima delle restrizioni statunitensi, con hardware più economico.
Nonostante i risultati impressionanti, DeepSeek è oggetto di scetticismo. Alcuni esperti, tra cui il CEO di Scale AI, Alexandr Wang, sostengono che l’azienda abbia accesso a risorse hardware vietate dall’export statunitense. C’è anche chi mete in dubbio le dichiarazioni sui costi di sviluppo.
Il successo di DeepSeek ha implicazioni geopolitiche significative. La Cina considera questa startup un esempio del progresso nazionale verso l’autosufficienza tecnologica, in un contesto di restrizioni sempre più severe da parte degli Stati Uniti sull’esportazione di tecnologie avanzate (con l’arrivo di Trump alla Casa Bianca il destino è già segnato). Liang Wenfeng, è stato recentemente invitato a un simposio con il premier cinese Li Qiang, sottolineando il ruolo strategico dell’azienda per Pechino.
La notizia del suo lancio ha causato il crollo delle azioni di colossi tecnologici come Nvidia, Microsoft e Meta, oltre a destabilizzare l’intera filiera dell’AI. Alcuni analisti sostengono che un modello così economico potrebbe erodere i margini di profitto delle aziende statunitensi, mentre altri ritengono che le restrizioni sui chip avanzati daranno comunque un vantaggio agli Stati Uniti.