Il recente incidente aereo di Washington, che ha coinvolto un aereo passeggeri e un elicottero militare, ha scosso profondamente l’opinione pubblica e riacceso i timori legati ai viaggi in aereo. Tra i video più virali, infatti, c’è quello in cui si ascoltano le parole del capitano di un volo per Miami che rassicura i passeggeri spiegando loro che le paure sono comprensibili, ma che il suo obiettivo è e sarà sempre quello di mettere la loro sicurezza al primo posto.
L’incidente, dunque, ha avuto un forte impatto emotivo sui passeggeri e sul personale di volo. Tuttavia, è fondamentale ricordare che si tratta di un evento tragico e isolato, e che l’industria aeronautica ha messo in atto misure di sicurezza sempre più rigorose negli anni.
Proprio per questo, le compagnie aeree stanno intensificando gli sforzi per supportare il personale di volo in questo momento difficile. Sono stati messi a disposizione servizi di counseling e supporto psicologico per aiutare i piloti e gli assistenti di volo a far fronte al trauma e a riprendere le loro attività in sicurezza.
L’aerofobia, o paura di volare, è un disturbo d’ansia caratterizzato da una paura intensa e persistente nei confronti del volo. Questa fobia può manifestarsi con sintomi fisici come tachicardia, sudorazione e difficoltà respiratorie, e con sintomi psicologici come ansia anticipatoria, paura di perdere il controllo o di morire.
Le cause dell’aerofobia sono molteplici e possono includere esperienze traumatiche passate, preoccupazioni legate alla sicurezza del volo o paure più generalizzate, come la claustrofobia.