Il Brutalismo è uno degli stili architettonici più controversi e riconoscibili del XX secolo. Caratterizzato da edifici imponenti in cemento grezzo, linee geometriche essenziali e un’estetica priva di ornamenti, ha dominato il panorama urbano dal secondo dopoguerra fino agli anni ’80. Il termine “Brutalismo” non deriva dalla sua apparente severità, ma dall’espressione francese béton brut, che significa cemento grezzo. Questo materiale, infatti, è la firma distintiva dello stile, impiegato senza rivestimenti per mettere in evidenza la struttura e i materiali di costruzione.

Le origini del Brutalismo risalgono alla fine degli anni ’40, con il lavoro di Le Corbusier e la sua Unité d’Habitation a Marsiglia. Tuttavia, il termine venne coniato nel 1953 dall’architetta britannica Alison Smithson per descrivere un progetto non realizzato, mentre fu lo storico dell’architettura Reyner Banham a renderlo celebre nel 1955, recensendo la scuola di Hunstanton, progettata dai coniugi Smithson. Questa scuola, con la sua esposizione diretta delle strutture in acciaio e mattoni e degli impianti tecnici, incarnava perfettamente la filosofia brutalista: semplicità nei materiali e nelle forme, senza decorazioni superflue.
Durante gli anni ’60 e ’70, il Brutalismo fu applicato ad edifici pubblici, universitari e residenziali su larga scala, spesso associati a programmi di edilizia popolare. Tra i suoi elementi distintivi troviamo volumi imponenti, superfici grezze segnate dalla cassaforma in legno (boardmarking), piccole finestre e un senso di monumentalità. Esempi iconici includono il Barbican Estate e il National Theatre a Londra, la Geisel Library a San Diego e il Boston City Hall.
Nonostante la sua diffusione, il Brutalismo ha incontrato molte critiche. Spesso percepito come freddo e inospitale, alcuni edifici sono stati demoliti o lasciati in stato di degrado, ricoperti di graffiti e simbolo di abbandono urbano. La sua associazione con l’architettura sovietica ha ulteriormente compromesso la sua reputazione.
Tuttavia, negli ultimi anni si è assistito a una sua rivalutazione, con numerosi edifici brutalisti diventati oggetto di tutela e restauro.