Nel XII secolo, nel villaggio di Woolpit, nella contea inglese del Suffolk, si sarebbe verificato un evento tanto misterioso quanto affascinante: l’apparizione di due bambini dalla pelle verde, trovati vicino a una fossa per la cattura dei lupi. Il racconto proviene da cronisti medievali come Guglielmo di Newburgh e Ralph di Coggeshall, che riportano dettagli simili sulla vicenda.
Secondo la leggenda, i due bambini, un maschio e una femmina, avevano un aspetto insolito e parlavano una lingua incomprensibile. Preso sotto l’ala protettiva da Sir Richard de Calne, inizialmente rifiutarono ogni cibo tranne i fagioli crudi. Con il tempo, e forse col cibo e uno stile di vita normale, la loro pelle perse la colorazione verde e la bambina, Agnes, sopravvissuta al fratello, imparò l’inglese. Raccontò di provenire da una terra chiamata “Terra di San Martino”, dove non splendeva mai il Sole ma solo una luce crepuscolare. La ragazzina continuò a lavorare per Richard de Calne per molti anni prima di sposare l’arcidiacono di Ely, Richard Barre.

Sebbene il racconto abbia elementi tipici delle leggende medievali, alcune teorie tentano di dare una spiegazione razionale. Una delle ipotesi più accreditate è che i bambini fossero fiamminghi, popolazione presente in Inghilterra all’epoca, forse orfani di guerra e in fuga. Il loro aspetto potrebbe essere stato alterato da una forma di malnutrizione, come la clorosi, un tipo di anemia, che può conferire una colorazione verdastra alla pelle.
Altre teorie più fantasiose suggeriscono che la storia possa essere una metafora, un’elaborazione simbolica di credenze medievali o addirittura un antico resoconto di un presunto contatto con esseri extraterrestri. Tuttavia, senza prove concrete, il mistero dei bambini verdi di Woolpit rimane uno dei racconti più enigmatici del folklore inglese.