Adriano Olivetti è stato un imprenditore ed ingegnere, noto per il suo approccio innovativo alla gestione aziendale e per la visione sociale dell’industria. Nato a Ivrea nel 1901, fu il principale artefice della trasformazione dell’azienda di famiglia, la Olivetti, in un simbolo di eccellenza tecnologica e di avanguardia sociale.
Figlio di Camillo Olivetti, fondatore della prima fabbrica italiana di macchine per scrivere, Adriano si laurea in ingegneria chimica al Politecnico di Torino. Fin da giovane, mostra un interesse profondo per le scienze sociali e per il pensiero urbanistico, influenzato da studi negli Stati Uniti e dalla conoscenza delle teorie del socialismo umanistico e del comunitarismo.
Una volta entrato nell’azienda di famiglia nel 1924, dunque, avvia un processo di modernizzazione della produzione, ispirandosi proprio ai modelli americani di organizzazione del lavoro. La sua visione, però, va ben oltre la semplice efficienza industriale. Olivetti, infatti, ritiene che l’impresa debba avere una responsabilità sociale, migliorando le condizioni di vita dei lavoratori e contribuendo al progresso della comunità.

Così, sotto la sua guida, l’azienda non solo sviluppa prodotti rivoluzionari, come la celebre macchina per scrivere Lettera 22 e il primo calcolatore elettronico italiano Elea 9003, ma investe anche in edilizia sociale, welfare aziendale e politiche di formazione continua per i dipendenti. Inoltre i suoi stabilimenti vengono progettati per garantire ambienti di lavoro salubri e stimolanti, seguendo un concetto innovativo per l’epoca.
Oltre all’attività imprenditoriale, Olivetti si è distinto anche per il suo impegno politico e culturale. Durante il regime fascista, infatti, si avvicina ai movimenti antifascisti e, dopo la Seconda guerra mondiale, fonda il Movimento Comunità, un partito politico basato sull’idea di una società equilibrata tra sviluppo industriale e benessere collettivo.
Nel 1958, viene eletto deputato come indipendente nelle liste del Partito d’Azione, promuovendo riforme in campo urbanistico e sociale. Allo stesso tempo avvia iniziative editoriali di grande valore, pubblicando opere di filosofia, sociologia ed economia attraverso la casa editrice da lui fondata.
La sua morte improvvisa, avvenuta nel 1960, lascia incompiuti molti dei suoi progetti, ma la sua eredità culturale e imprenditoriale rimane ancora oggi un punto di riferimento. Il suo modello di impresa etica e innovativa ha influenzato numerosi economisti, manager e studiosi di politiche sociali. Oltre a questo, poi, ad oggi la Fondazione Adriano Olivetti continua a promuovere il suo pensiero, sostenendo studi e iniziative legate all’innovazione tecnologica e al benessere sociale.