Starlink è una costellazione di satelliti per l’accesso a Internet a banda larga sviluppata da SpaceX, l’azienda aerospaziale fondata da Elon Musk. Il progetto mira a fornire connessione Internet ad alta velocità in tutto il mondo, con particolare attenzione alle aree rurali e poco servite dalle infrastrutture tradizionali. Il sistema è stato essenziale per Kiev da subito dopo l’invasione subita dall’Ucraina da parte della Russia, il 24 febbraio del 2022. Con i servizi di comunicazione distrutti dall’esercito di Putin, per l’Ucraina le migliaia di terminali Starlink hanno svolto un ruolo vitale per garantire le comunicazioni. Sia a livello civile che militare. Ora, Musk, nell’ottica di un attacco nei confronti di Zelensky, ha minacciato (anche se poi si è ammorbidito) di eliminare Starlink, indebolendo ulteriormente l’Ucraina. In un post ha ipotizzato di spegnere quella che lui definisce “La spina dorsale dell’esercito ucraino“. Per farlo crollare.

Come funziona Starlink? Starlink utilizza una rete di satelliti in orbita terrestre bassa (LEO, Low Earth Orbit), posizionati a circa 550 km di altitudine. Questa configurazione consente di ridurre la latenza rispetto ai sistemi satellitari tradizionali, che operano a quote molto più elevate. Gli utenti possono accedere alla rete tramite un’antenna parabolica e un router forniti da Starlink, che comunicano con i satelliti per garantire una connessione stabile e veloce.
In questo modo Starlink può portare Internet in regioni isolate, dove le infrastrutture terrestri non sono economicamente sostenibili. Inoltre, grazie alla sua posizione in orbita bassa, offre latenze inferiori rispetto ai satelliti geostazionari, rendendolo adatto anche per applicazioni come il gaming online e le videoconferenze. Infine, può fornire un’alternativa ai servizi Internet terrestri in caso di guasti alle reti tradizionali. Ed essere utilizzato in scenari di emergenza, come disastri naturali, per garantire comunicazioni rapide ed efficaci.
Quali problemi sono legati a Starlink? Gli astronomi hanno segnalato interferenze con l’osservazione del cielo notturno. L’aumento dei satelliti in orbita bassa, poi, solleva preoccupazioni sulla gestione dei detriti spaziali (si parla infatti di Sindrome di Kessler).
Dunque, si parla di un asset strategico in queste ore difficili. Musk sembra aver fatto marcia indietro, come anticipato. “Per essere estremamente chiari, indipendentemente da quanto io sia in disaccordo con la politica dell’Ucraina, Starlink non spegnerà mai i suoi terminali. Senza Starlink, le linee ucraine crollerebbero, perché i russi possono bloccare tutte le altre comunicazioni. Non faremmo mai una cosa del genere né la useremmo come merce di scambio“.