Paola Garelli, partigiana nota con lo pseudonimo Mirka, scrisse una lettera a sua figlia Mimma, prima di essere fucilata all’età di 28 anni dai fascisti, nel 1944. Di seguito, il testo completo della lettera.
“Mimma cara, la tua mamma se ne va pensandoti e amandoti, mia creatura adorata, sii buona, studia ed ubbidisci sempre gli zii che t’allevano, amali come fossi io. Io sono tranquilla. Tu devi dire a tutti i nostri cari parenti, nonna e gli altri, che mi perdonino il dolore che do loro. Non devi piangere né vergognarti per me. Quando sarai grande capirai meglio. Ti chiedo una cosa sola: studia, io ti proteggerò dal cielo. Abbraccio con il pensiero te e tutti, ricordandoti. La tua infelice mamma”.
Paola Garelli, era nata a Mondovi, in provincia di Cuneo il 14 maggio 1916 era una parrucchiera ed entrò con il nome di copertura “Mirka” nella Brigata SAP “Colombo”, che operava a Savona ed era inquadrata nella Divisone Partigiana “Antonio Gramsci”. La ragazza diede il suo contributo alla resistenza facendo da tramite e facilitando i collegamenti tra partigiani e occupandosi del rifornimento di viveri e materiali per le formazioni che operavano alle porte di Savona.
La notte tra il 14 e il 15 ottobre 1944 fu arrestata dalle Brigate Nere mentre si trovava in casa sua e fu portata nella sede della federazione fascista di Savona, dove per due settimane fu sottoposta a sevizie e interrogatori. Garelli fu fucilata dai fascisti il 1 novembre 1944 nel fossato della Fortezza ex Priamar a Savona. Insieme a lei furono giustiziati altri partigiani, Giuseppe Baldassarre, Pietro Casari, Luigia Comatto, Franca Lanzone e Stefano Peluffo. Oggi, nel luogo della fucilazione, c’è una targa che celebra il coraggio di Paola e degli altri partigiani uccisi, con la riconoscenza del popolo savonese.
La lettera che scrisse a sua figlia, prima di essere uccisa è contenuta nel libro Lettere dei condannati a morte della Resistenza italiana.