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Home » Cultura » Cinque curiosità che non sapevate su Jules Verne, lo scrittore che “creò” la fantascienza

Cinque curiosità che non sapevate su Jules Verne, lo scrittore che “creò” la fantascienza

Jules Verne non è stato solo uno scrittore di avventure: è stato un visionario capace di immaginare il futuro.
Francesca FiorentinoDi Francesca Fiorentino24 Marzo 2025
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Jules Verne nella foto di Félix Nadar
Jules Verne nella foto di Félix Nadar (fonte: Wikipedia)
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120 anni fa, il 24 marzo 1905 moriva Jules Verne, uno degli scrittori più influenti della letteratura mondiale. Lo scrittore viene spesso considerato il padre della fantascienza. Le sue opere, tra cui Ventimila leghe sotto i mari e Dalla Terra alla Luna, hanno anticipato incredibilmente invenzioni e scoperte scientifiche, dimostrando una visione straordinaria del futuro. Ma chi era davvero Verne? Ecco cinque curiosità che (forse) non sapevate su di lui.

Tentò di scappare per diventare marinaio a soli 11 anni

Nel 1839, il giovane Jules Verne, affascinato dal mare, tentò di imbarcarsi come mozzo su una nave diretta in India. Il suo piano fallì quando il padre lo trovò e lo riportò a casa, obbligandolo a promettere che avrebbe viaggiato “solo con la fantasia”. Questa promessa divenne il motore della sua carriera.

Predisse invenzioni reali con decenni di anticipo

Le opere di Verne contengono sorprendenti previsioni tecnologiche. In Dalla Terra alla Luna (1865), descrisse una missione spaziale con dettagli che si avvicinano incredibilmente a quelli dell’Apollo 11. Il lancio avveniva dalla Florida, la navicella aveva dimensioni simili al modulo di comando della NASA e il rientro avveniva con un ammaraggio nell’oceano. In Parigi nel XX secolo (scritto nel 1863 ma pubblicato solo nel 1994), descrisse auto a benzina, treni ad alta velocità e persino qualcosa di simile a Internet.

Jules Verne
Jules Verne (fonte: Edizioni Clichy)

Il suo editore modificava i suoi libri per renderli più ottimistici

Jules Verne aveva una visione del futuro a volte inquietante, ma il suo editore, Pierre-Jules Hetzel, temeva che il pubblico trovasse certi scenari troppo cupi. Per questo motivo, Hetzel modificava spesso i suoi romanzi prima della pubblicazione, eliminando o attenuando elementi distopici. Parigi nel XX secolo, che descriveva una società dominata dal materialismo e dalla tecnologia, fu respinto dallo stesso Hetzel e rimase inedito per oltre un secolo.

La questione è ben documentata in studi critici sulla sua opera, tra cui “Jules Verne: An Author Before His Time” di William Butcher e Hetzel e “Jules Verne: Le rêve et l’action” di Daniel Compère.

Fu ferito in un tentato omicidio da parte del nipote

Nel 1886, Gaston Verne, nipote dello scrittore, gli sparò due colpi di pistola per motivi mai chiariti del tutto. Uno dei proiettili colpì Jules Verne alla gamba, lasciandolo zoppo per il resto della vita. L’episodio influenzò il suo umore e i suoi ultimi lavori, che divennero più cupi rispetto ai romanzi giovanili.

La sua morte e il mistero dei romanzo “postumi”

Jules Verne morì nel 1905, ma il figlio Michel scoprì tra i suoi scritti inediti il romanzo Il faro in capo al mondo, che pubblicò dopo averlo pesantemente modificato. Negli anni successivi, vennero trovati altri manoscritti di Verne, alcuni dei quali furono riscritti e pubblicati con cambiamenti significativi rispetto ai testi originali. Tra questi, il più noto è Parigi nel XX secolo, riscoperto nel 1989 e pubblicato solo nel 1994.

 

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