Papa Francesco ha lasciato il Policlinico Gemelli ieri, dopo 39 giorni di ricovero, per una polmonite bilaterale con tante dimostrazioni d’affetto da parte dei fedeli. Affacciandosi dal balcone dell’ospedale, ha salutato i fedeli e ha rivolto un pensiero speciale a una donna con un mazzo di fiori gialli: “E vedo questa signora con i fiori gialli! È brava!“. La signora è Carmela Mancuso, 78 anni, originaria della Calabria e residente a Roma da qualche anno. La donna è nota per la sua abitudine di portare rose gialle al Papa durante le udienze generali e in questo lungo ricovero si è recata spesso al Gemelli per mostrare il proprio affetto con un gesto simbolico. Carmela, infatti, considera i fiori una forma di terapia e preghiera.
Una sorta di “tradizione” iniziata anni fa quando portò un mazzo a una bambina malata all’ospedale pediatrico Bambino Gesù. La signora Mancuso ha raccontato di aver incontrato per la prima volta Papa Francesco nel dicembre 2017 e di aver iniziato da allora a portargli fiori come segno di ringraziamento.
Perché proprio le rose gialle? Il colore giallo, simbolo di luce e vitalità, rappresenta nel linguaggio dei fiori un messaggio di gioia, amicizia e gratitudine. Le rose gialle, in particolare, sono simbolo di amicizia, allegria e ottimismo e rappresentano un messaggio di vicinanza e sostegno.
Carmela, detta Carmelina in maniera affettuosa, da sempre è in prima linea nella cura delle persone sofferenti. Lo ha fatto con il fratello Mimmo, disabile, che ha assistito fino alla fine. Insegnante e direttrice didattica della Scuola elementare Giovanni Pascoli di Reggio Calabria, ha dedicato la sua vita agli studenti, lavorando anche al fianco di don Pino D’Agostino, parroco del suo quartiere.
Carmela ha parlato con grande emozione del suo incontro ravvicinato col Papa di domenica.
“Non so che dire. Grazie, grazie, grazie, al Signore e al Santo Padre. Non pensavo di essere così “vista”. Doveva dare la benedizione e invece ha visto il mio fascio di rose. Gli auguro di guarire subito e tornare come prima tra noi“.