Harry Houdini è universalmente noto come uno dei più grandi illusionisti e escapologi della storia. Il suo nome è sinonimo di spettacoli mozzafiato, fughe impossibili e, soprattutto, illusioni straordinarie. Nonostante questo, però, c’è un aspetto meno conosciuto della sua carriera: la lotta contro i ciarlatani e, in modo particolare, contro i medium e gli spiritisti.
All’inizio del XX secolo, infatti, lo spiritismo conosce una grande popolarità. Dopo la Prima Guerra Mondiale, in particolare, molte persone cercano conforto alla perdita dei propri cari. In questo contesto entrano in gioco medium e sensitivi, sostenendo di poter stabilire un contatto con il mondo dei morti, spesso attraverso sedute spiritiche, tavoli che si muovono da soli e misteriosi messaggi provenienti dall’aldilà.

Houdini, però, con la sua conoscenza approfondita delle tecniche illusionistiche, riconosce facilmente i trucchi usati dai medium per ingannare il pubblico. Determinato a smascherarli, dunque, inizia a partecipare in incognito alle loro sedute per poi rivelare gli inganni. Uno dei suoi metodi preferiti é quello di fingersi un credulone desideroso di comunicare con un defunto. Dopo aver assistito ai “miracoli” dei medium, svela i loro trucchi di fronte a tutti. Tra i più comuni ci sono l’uso di fili invisibili per muovere oggetti, l’impiego di assistenti nascosti per produrre rumori inquietanti e la manipolazione delle risposte date dai partecipanti.
Nonostante questo, Houdini non si sente soddisfatto e decide di condividere le sue scoperte con tutti. Per questo motivo organizza spettacoli pubblici in cui replicava i trucchi dei medium, dimostrando che non c’è nulla di soprannaturale dietro di essi. Il suo obiettivo, dunque, non è solo smascherare i truffatori, ma anche proteggere le persone vulnerabili facili prede di questi imbroglioni.
Uno degli episodi più noti della sua lotta contro lo spiritismo coinvolge un altro grande nome del tempo. Si tratta di Sir Arthur Conan Doyle, il celebre autore di Sherlock Holmes, fervente sostenitore dello spiritismo (consultò una medium per far luce sulla misteriosa scomparsa della collega e amica Agatha Christie nel 1926). Lo scrittore, in particolare, crede sinceramente che Houdini abbia poteri soprannaturali e che i suoi spettacoli siano la prova di un’abilità paranormale. Houdini, da parte sua, cerca più volte di convincere Doyle che tutto ciò che fa é frutto di abilità e ingegno, non di magia reale. Tuttavia, questo rimane fermo nelle sue convinzioni e la loro amicizia si deteriora progressivamente fino a trasformarsi in un’accesa rivalità.
A minare definitivamente il loro rapporto, poi, è la moglie di Doyle. Questa, infatti, sostiene di avere doti medianiche e decide di organizzare una seduta spiritica per mettere in contatto Houdini con la madre defunta. Durante la seduta, dunque, la donna scrive un lungo messaggio in inglese. Peccato, però, che la madre del celebre illusionista era ungherese di nascita e, quindi, non parlava inglese. Questo fatto non fa altro che confermare i suoi sospetti sulla falsità delle sedute spiritiche e lo spinge a intensificare la battaglia contro il mondo dello spiritismo. Un computo che sosterrà fino al giorno della sua morte, avvenuta il 31 ottobre 1926 a soli 52 anni.