Vi siete mai chiesti chi è il progenitore degli attuali corrieri espresso, DHL, UPL, FedEx, Bartolini e altri big delle consegne? A chi ha pensato di dare le ali ai pacchetti, osservando quello stato di trepidante attesa mentre sale l’eccitamento di aprirlo. C’è stato un momento storico dove l’antesignano della posta prioritaria indossava un cappello impolverato a tesa larga e galoppava nelle steppe del centro America. Era proprio lui, il Pony Express.
Questo incredibile servizio venne inaugurato nell’aprile del 1860 come posta prioritaria alle consegne urgenti lungo la tratta che collegava la città di Saint Joseph (Missouri) a Sacramento (California). Una benedizione per le lettere di massima importanza, circolanti tra l’est e ovest americano, dato che il servizio postale in uso fino ad allora contava chiaramente di tempistiche molto lunghe. Le lettere infatti dovevano prima navigare via mare verso la località di Panama e successivamente raggiungere i propri destinatari risalendo le coste sempre via mare (il canale omonimo fu inaugurato solo nel 1914). Solo una opzione era fattibile per diminuire l’attesa dei destinatari, ovvero passare direttamente via terra attraverso l’utilizzo dei mezzi più veloci a quell’epoca. Quando le macchine ancora non esistevano e i treni si stavano appena affacciando all’orizzonte, solo il cavallo poteva raggiungere la velocità di 60 km/h e garantire una velocità spedita. Fattibile, ma non facile da compiere. Quasi 3200 km separavano il punto est dall’ovest, tra alture, steppe e pianure desertiche a vista d’occhio. Un’impresa titanica per una persona, calcolando i pericoli fisici e di incolumità personale.

I fondatori del Pony Express decisero a questo punto di studiare un piano preciso che salvaguardasse tempi e risorse. Idearono prima di tutto dei punti di ristoro situati ad ogni 20 km in cui effettuare le staffette. Ogni cavaliere poteva cambiare il cavallo stanco per uno riposato, portando sempre con sé il mochila, il sacco chiuso a lucchetto contenente fino a 10 kg di posta urgente e da salvaguardare fino alla morte! Calcolando i molti chilogrammi che doveva sopportare il cavallo lungo il tragitto, togliendo il peso delle lettere e dell’oggettistica necessaria alla sopravvivenza (esattamente una borraccia d’acqua, una Bibbia, un corno per avvertire i responsabili delle stazioni di preparare un cavallo, una pistola o un fucile per contrastare gli assalti delle tribù native), il cavaliere doveva necessariamente essere mingherlino e non superare i 55 kg di peso. Il cambio di staffetta tra cavalieri avveniva invece ogni 160 km circa, assicurando il servizio 24 ore su 24 con partenze sia dal Midwest che dal Farwest, tanto da divenire il sistema di spedizioni ufficiale del governo statunitense considerata la rilevante efficienza.
Grande fu la partecipazione collettiva, considerando l’allettante remunerazione del servizio che ammontava a 25 dollari a settimana, anziché un misero dollaro spettante ad altri lavori non specializzati. Anche i cavalli erano piccoli e veloci, per l’appunto “pony”, alti mediamente 1,5 m e pesanti 400 kg. Questo ottimo servizio era ovviamente esclusivo, rivolto principalmente alla elite governativa e sociale. La spedizione di una lettera di 15 grammi costava inizialmente 5 dollari, ma successivamente il prezzo venne ridotto a 1 dollaro negli ultimi quattro mesi dell’attività.
Il percorso storico nazionale della Pony Express (fonte Legends Of America)
Ahimè nel marzo del 1861, la società perse l’appalto del governo a favore di una linea di carrozze che seguiva una strada più a sud, la Butterfield Overland Mail Trail. Il Pony Express si ridimensionò, operando in una tratta più breve e di minore rilevanza. Lo scoppio della Guerra Civile e soprattutto l’arrivo del telegrafo a Salt Lake City, costrinsero il Pony Express a interrompere le attività nell’ottobre del 1861, solo dopo 18 mesi dalla inaugurazione. Ma anche a distanza di 165 anni, l’eredità di questo avventuroso sistema di comunicazioni si ritrova nella quotidianità. Attualmente la USPS utilizza il nome “Pony Express” per il servizio postale negli Stati Uniti e ben 120 siti storici possono essere ancora oggi visitati nel celeberrimo percorso che attraversa i suoi incredibili paesaggi, immaginando le storie dietro queste emozionanti staffette. Scommetto che alla prossima raccomandata spedita vi sopraggiungerà un “Hi, ah! Al galoppo!”… veloce come il vento!