La Bialetti fu fondata nel 1919 da Alfonso Bialetti a Omegna, in Piemonte. Inizialmente, l’azienda si dedicava alla lavorazione dell’alluminio, ma nel 1933 Alfonso Bialetti ideò una macchinetta che avrebbe rivoluzionato il consumo domestico del caffè: la Moka, in omaggio alla città portuale di Mocca, nello Yemen, uno dei principali snodi commerciali del caffè. L’intuizione fu brillante. La Moka Express permetteva di ottenere un caffè espresso simile a quello del bar, ma a casa, utilizzando solo una piccola quantità di acqua e caffè. Tutto questo sfruttando un principio semplice, l’estrazione del caffè per pressione dell’acqua in ebollizione. La macchinetta, con il suo design ottagonale, rese così il rito del caffè più accessibile e quotidiano.
Negli anni ’50, il figlio di Alfonso, Renato Bialetti, assunse la guida dell’azienda e introdusse strategie di marketing innovative. Tra queste, la creazione del celebre “omino con i baffi”, disegnato dal fumettista Paul Campani, che divenne la mascotte del marchio e simbolo della tradizione italiana del caffè. Le campagne pubblicitarie, in particolare quelle trasmesse durante il Carosello, contribuirono a consolidare la presenza della Bialetti nelle case italiane.

Dopo la morte di Alfonso Bialetti, nel 1970, passò totalmente nelle mani di Renato. Ma iniziarono anche le prime avvisaglie di crisi. La concorrenza dei produttori, con le loro caffettiere economiche, portarono a gravi perdite economiche. Nel 1986 venne ceduta alla Faema. E nel 1993 passò alla Rondine Italia, azienda specializzata nelle pentole. Cinque anni dopo, i due marchi si fondono dando vita alla Bialetti Industrie.
Oggi, la Bialetti fa parte di NUO Capital, un fondo d’investimento con sede a Hong Kong. Si apre un un nuovo capitolo nella storia di questo glorioso marchio che con la Moka Express è presente anche nella collezione permanente del Museum of Modern Art (MoMA) di New York.